I clienti di Todomondo si appellano al ministro Brambilla
Secondo sabato di proteste: i viaggiatori appiedati si presentano in Largo Buffoni con le valigie, simbolo del viaggio che non faranno mai. 328 le firme alla lettera per il ministro del turismo
I clienti di Todomondo si presentano sotto la sede del tour operator con le valigie, simbolo dei viaggi sfumati. Secondo sabato di protesta per i viaggiatori appiedati, che dopo sette giorni sono tornati in
Largo Buffoni a Gallarate: "L’estate la passiamo a Gallarate” dice lo slogan, in bilico tra la delusione del viaggio sfumato e la minaccia di rimanere a presidiare la sede di Todomondo.
Il simbolo della protesta diventano le valigie su cui i clienti delusi hanno incollato i fogli con la destinazione mancata, l’importo pagato e il codice di prenotazione del pacchetto Todomondo. Carabinieri e polizia impediscono l’accesso al palazzo che ospita, al primo piano, la sede del tour operator. Sulla porta dell’ufficio, naturalmente chiuso e presumibilmente vuoto, è ricomparso un foglio di carta con scritto “Todomondo assistenza clienti”, al posto di quello strappato settimana scorsa.

Il simbolo della protesta diventano le valigie su cui i clienti delusi hanno incollato i fogli con la destinazione mancata, l’importo pagato e il codice di prenotazione del pacchetto Todomondo. Carabinieri e polizia impediscono l’accesso al palazzo che ospita, al primo piano, la sede del tour operator. Sulla porta dell’ufficio, naturalmente chiuso e presumibilmente vuoto, è ricomparso un foglio di carta con scritto “Todomondo assistenza clienti”, al posto di quello strappato settimana scorsa.
Rabbia a parte, gli occhi sono puntati sul Fondo Nazionale di Garanzia, possibile ancora di salvezza per chi ha perso (per ora) i soldi. «L’iniziativa di oggi è stata fatta proprio per mettere in evidenza la lettera aperta al ministro Michela Vittoria Brambilla» spiega Andrea Orioli, uno dei coordinatori del gruppo di clienti riuniti in una sorta di comitato spontaneo. La richiesta? «Rimborso per tutti, rimborso integrale,
rimborso immediato». La lettera aperta alla Brambilla ha raccolto 328 adesioni, tra le persone presenti fisicamente e quelle che hanno sottoscritto la lettera scrivendo all’indirizzo e-mail del comitato spontaneo.
Rispetto a sabato scorso ci sono meno persone, per certi versi deluse (dall’annullamento, comunicato per mail e sul sito, di molti viaggi previsti nella prima metà di agosto), per altri versi fiduciose, di fronte alla denuncia a carico di Alessandro Scotti e di altre tre persone del management del tour operator. «Ci muoveremo – spiega l’avvocato Lara Pellegrini, anche lei tra i viaggiatori rimasti a terra (nella foto)- mandando una lettera in Largo Buffoni, sede legale dell’azienda, per chiedere il rimborso di quanto pagato». Dopo il riconoscimento del fallimento improprio partirà la richiesta d’accesso al fondo di garanzia.

Rispetto a sabato scorso ci sono meno persone, per certi versi deluse (dall’annullamento, comunicato per mail e sul sito, di molti viaggi previsti nella prima metà di agosto), per altri versi fiduciose, di fronte alla denuncia a carico di Alessandro Scotti e di altre tre persone del management del tour operator. «Ci muoveremo – spiega l’avvocato Lara Pellegrini, anche lei tra i viaggiatori rimasti a terra (nella foto)- mandando una lettera in Largo Buffoni, sede legale dell’azienda, per chiedere il rimborso di quanto pagato». Dopo il riconoscimento del fallimento improprio partirà la richiesta d’accesso al fondo di garanzia.
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