Il coniglio Wi-Fi dichiara bancarotta
Vita difficile per i concorrenti di Pongo e Peggy: gli animali robot non sfondano. Nemmeno Nabaztag, che rappresentava il futuro di Internet
Passando tra gli scaffali di un negozio di tecnologia, avete mai visto uno strano coniglietto bianco, con due occhietti neri e minuscoli, che muove delle orecchie lunghe e dritte? Quel piccolo robot si chiama Nabaztag e da qualche anno era considerato un oggetto alla moda tra gli appassionati di tecnologia. Nabaztag, infatti, è un coniglietto Wi-Fi: collegato sempre a Internet, legge al suo padrone e-mail, feed RSS, aggiornamenti da Facebook, meteo e così via. È sociale, quindi si collega ai conigli degli amici e recapita messaggi, dedica canzoni, legge persino le favole ai figli. Nabaztag è in grado di leggere anche gli RFID, cioè delle etichette speciali dotate di chip, che gli consentono di riconoscere gli oggetti ed eseguire azioni relative. Ad esempio, avvicinando l’ombrello, vi dirà se oggi pioverà o meno, avvicinando le chiavi di casa accenderà il riscaldamento, avvicinando un libro inizierà a leggerlo.
Un oggetto all’avanguardia, con un design rassicurante. L’idea sembra buona, ma la notizia è che la francese Violet, che ha creato Nabaztag, ha dichiarato bancarotta proprio questa settimana. I creatori del coniglio Wi-Fi stanno cercando un acquirente in tempi record, per salvare il progetto. Il coniglio, tra l’altro, è sempre collegato ai server di Violet: se i server venissero rimossi, gli utente si ritroverebbero con un coniglio… inutile.
Il fallimento di Violet è un passo indietro da interpretare, senza banalizzazioni. Da una parte, questo è il fallimento di una delle poche aziende che ha provato a portare gli RFID alla gente comune. Forse però, hanno solo anticipato i tempi: questa tecnologia costa ancora troppo e finché la useranno in pochi non sembrerà così utile.
Questo però, è anche il fallimento dell’ennesimo robot da compagnia. Poche settimane parlavamo del flop del dinosaurino Pleo (solo recentemente riacquistato dalla Jetta, con un progetto ancora poco chiaro). Pleo, oltre ad essere molto costoso (circa 300€) era molto meno utile del collega coniglio, si limitava ad essere dolce e carino. Evidentemente il caro vecchio Fido in carne e peli non deve sentirsi in pericolo. Negli ultimi anni ha messo in pensione colleghi ben più giovani di lui: Pleo e Nabaztag vanno ad unirsi ad Aibo (il cane della Sony non più in vendita, per tagli all’azienda), Furby (l’orribile gufo peloso che, dopo un rilancio nel 2005, è gia tornato in pensione) e Tamagotchi (l’ovetto continua ad evolversi, ma non ha l’appeal di una volta).
Su Nabaztag c’era molta più fiducia, perché in sé riuniva concetti innovativi dell’Internet ovunque. Forse, se non avesse fatto concorrenza a Bugs Bunny, sarebbe stato più fortunato. Non a caso, a pochi mesi dal fallimento, Violet gli affiancò un oggetto dalle funzioni molto simili, ma a forma di specchio. Ma in periodo di crisi, non c’è sempre una seconda chance.
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