“Il pugnale, l’arma sacrificale”
Adolfo Francia, ordinario di criminologia all’Insubria parla delle cause scatenanti l’omicidio suicidio

Proprio come i Fatti di Mayerling, che il professor Francia cita come esempio celebre: l’omicidio e suicidio dell’Arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena e della sua amante, la baronessa Maria Vetsera, con cui aveva una relazione. Alla luce della richiesta avanzata da Francesco Giuseppe (padre dell’Arciduca) che i due si separassero, Rodolfo sparò alla testa dell’amante per sedere accanto a lei diverse ore, prima di togliersi egli stesso la vita.

Una patologia che la criminologia chiama “depressione psicotica” o “melanconica”.
«Al di là delle etichette – spiega Francia – dal punto di vista psicodinamico si tratta di persone che non sono in grado di tollerare la separazione o l’abbandono. Nel 99 per cento dei casi le separazioni funzionano. In pochissimi casi no».
«Al di là delle etichette – spiega Francia – dal punto di vista psicodinamico si tratta di persone che non sono in grado di tollerare la separazione o l’abbandono. Nel 99 per cento dei casi le separazioni funzionano. In pochissimi casi no».
Esistono dei sintomi a questa situazione? «Si – risponde l’esperto – esistono situazioni che se emergono da una condizione di latenza, possono far suonare un campanello d’allarme, come nel caso dello stalking, ma il più delle volte quando ciò si manifesta è troppo tardi».
Un particolare che emerge da una foto scattata fuori dalla villa di Gornate: un cartello che dice “Attenti al cane e al padrone e ai famigliari”, dove vengono ritratti un fucile, una pistola e un coltello. Potrebbe voler dire qualcosa?
Un particolare che emerge da una foto scattata fuori dalla villa di Gornate: un cartello che dice “Attenti al cane e al padrone e ai famigliari”, dove vengono ritratti un fucile, una pistola e un coltello. Potrebbe voler dire qualcosa?
«Queste armi sono simboli, e sicuramente aver raffigurato un pugnale è emblematico – conclude Francia – . Uccidere col coltello è brutale, fa uscire il sangue. Il pugnale è un’arma sacrificale».
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