L’Europa intravede l’uscita dalla crisi

La Bce parla di "punto di svolta" e di "crescenti segnali" positivi. Intanto chiede agli stati dell'Unione maggiore impegno nelle riforme e politiche a sostegno del reinserimento dei disoccupati

La recessione mondiale potrebbe essere arrivata al “punto di svolta”. A sostenerlo è il bollettino di agosto della Bce che parla di “crescenti segnali” che farebbero pensare ad una possibile uscita dal tunnel della crisi. Uno spiraglio di fiducia “sebbene – precisa la Bce – il livello di incertezza rimanga elevato”. “Guardando al prossimo anno – continua il documento – a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo”. Il vero cambio di rotta, secondo gli esperti, starebbe principalmente nel “ritmo” della crisi: “I dati recenti e gli ultimi risultati delle indagini congiunturali continuano a suggerire una probabile persistente debolezza dell’attività economica nella rimanente parte dell’anno, benché il ritmo di contrazione si stia riducendo nettamente. Questa valutazione tiene conto di effetti avversi ritardati che verosimilmente si concretizzando nei prossimi mesi, tra i quali l’ulteriore deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro”.

Su quest’ultimo punto, i lavoratori e le famiglie, i tecnici della Bce chiedono maggiore attenzione ai paesi dell’Unione Europea. “Il Consiglio direttivo si attende che la fase attuale, caratterizzata da tassi di inflazione estremamente bassi o negativi, sia di breve durata e che la stabilità dei prezzi sia preservata nel medio periodo, continuando a sostenere il potere di acquisto delle famiglie nell’area dell’euro”. E prosegue, rivolgendosi direttamente agli stati: “I programmi di finanza pubblica per il 2010, attualmente in fase di completamento in diversi paesi, e le strategie di risanamento dei conti a medio termine devono riflettere l’impegno a ripristinare finanze pubbliche solide e sostenibili in tempi brevi”. “Passando alle politiche strutturali, è necessario maggiore impegno nelle riforme per favorire la crescita sostenibile nell’area dell’euro. Un adeguato processo di formazione dei salari e sufficiente flessibilità che favoriscano il reinserimento dei disoccupati sono di cruciale importanza per evitare che la crisi abbia un impatto negativo durevole sul mercato del lavoro. Al tempo stesso, le politiche volte ad accelerare la ristrutturazione e gli investimenti, in linea con il principio di un’economia di mercato aperta e con la libera concorrenza, genereranno le opportunità imprenditoriali e gli incrementi di produttività necessari per innescare una ripresa sostenuta”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Agosto 2009
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