Protocollo ricongiungimenti, Zucchetti risponde alla Lega

Il sindaco di Rho chiarisce le finalità del protocollo d'intesa siglato con la Prefettura di Milano




I ricongiungimenti non piacciono alla Lega. O meglio, non piace la nuova normativa introdotta dal protocollo d’intesa per il rhodense. Il Sindaco di Rho, Roberto Zucchetti, interviene sulla questione dei ricongiungimenti familiari, in particolare sulle interpretazioni relative al Protocollo d’Intesa firmato presso la Prefettura di Milano il 9 Luglio scorso, con durata dal 10 Luglio 2009 fino al 31 Dicembre 2010. 

«Ho letto i commenti negativi espressi da alcuni esponenti della Lega sul Protocollo d’Intesa firmato tra il Comune di Rho e la Prefettura di Milano in tema di ricongiungimenti familiari d’immigrati extracomunitari: probabilmente non siamo riusciti a spiegare bene di cosa si tratta, perché questa decisione va proprio nella direzione di migliorare la sicurezza, che rimane il nostro obiettivo prioritario.  Il nostro Comune ha aderito, come capofila del Piano Sociale di Zona, a un Protocollo d’Intesa, proposto dal Ministero degli Interni per il tramite delle Prefetture, che vuole ridurre in modo netto gli abusi e i disservizi che si sono avuti in questo delicato procedimento.

Le norme per ottenere il ricongiungimento sono complesse e sono state recentemente rese più rigorose ».

Il protocollo rappresenta il frutto di circa un anno di lavoro nell’ambito del Piano Sociale di Zona del territorio rhodense, di cui Rho è Comune capofila; il protocollo d’intesa riguarda i Comuni di Rho, Arese, Lainate, Cornaredo, Pero, Settimo M.se, Pregnana M.se, Pogliano M.se e Vanzago. 

Il protocollo punta anche ad evitare che gli stranieri cadano nelle mani di gente senza scrupoli, pronte a lucrare: «Molti immigrati non sanno se hanno diritto di usufruirne e non sanno come fare: finiscono così con il rivolgersi a persone che, senza averne alcun titolo, si propongono come “facilitatori”.  Alcuni di essi agiscono in modo scorretto, ingenerando illusioni o addirittura proponendo di falsificare la realtà per ottenere il permesso: le prime vittime di questo comportamento sono gli stessi immigrati, ma anche l’intera società è danneggiata dalla presenza di questi trafficanti che finiscono con il costituire una rete illegale, in grado di turbare la legalità e il buon funzionamento delle Istituzioni.

Con il Protocollo d’Intesa, invece, il Comune di Rho offre un servizio che permette di gestire con semplicità e sicurezza tutti i passi di questa procedura: basta rivolgersi all’Ufficio Immigrazione, attivo presso l’Auditorium Comunale di via Meda, secondo modalità che saranno comunicate dopo il periodo estivo».




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Pubblicato il 03 Agosto 2009
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