Trovato morto l’uomo disperso in Val Veddasca
Dalla sera di domenica le ricerche nella zona svizzera di Indemini da parte di Soccorso alpino e vigili del fuoco. Si tratta di un 47enne di Brebbia che era andato a cercare funghi con il padre 80enne

Le ricerche sono iniziate domenica sera, in zona Indemini, il primo paese passato il confine con la Svizzera. Sul posto hanno operato i soccorsi elvetici, ma è anche stata
chiesta la collaborazione del soccorso alpino italiano e dei vigili del fuoco.
La salma di Pietro Molinaro, conosciuto in paese come Pierino, è stata portata a Locarno dalla Rega, l’elisoccorso del Canton Ticino, per il riconoscimento
ufficiale da parte dei famigliari.
L’uomo è stato trovato in un dirupo a 40 metri circa dal sentiero che dai monti di Sciaga porta ai monti di Idacca. Il corpo è stato recuperato dalla Rega. L’inchiesta di polizia dovrà stabilire le cause della morte.
L’uomo (nella foto sopra) era residente nell’alto varesotto, a Brebbia, dove lavorava in un’azienda di pavimentazioni. Sposato con un figlio, era un appassionato cercatore di funghi, un hobby che in questa circostanza lo ha tradito. Di lui si sono perse le tracce dal pomeriggio di domenica; proprio per questo preoccupante ritardo sono state attivate le ricerche.
Le autorità elevetiche hanno iniziato le prime battute di ricerca nei dintorni del veicolo dove si sarebbero dovuti ritrovare padre e figlio, in località Indemini, a poche centinaia di metri dal confine con l’Italia.
Stando a una prima ricostruzione, il 47enne era in compagnia del padre di circa 80 anni. Verso le 8 di domenica mattina erano partiti alla ricerca di funghi. Lasciata l’auto in zona Indemini, il padre si era diretto verso i Monti di Sciaga mentre il figlio verso l’alpe Montoia. Gli stessi avrebbero dovuto ritrovarsi verso mezzogiorno ma solo il padre è ritornato alla vettura. L’allarme è stato dato solo dopo le ore 21. Le ricerche sono comincaite da domenica sera con diciannove uomini del SAS e una pattuglia cinofila della polizia cantonale.
La zona della ricerca era piuttosto estesa. L’area in cui si concentrano le ricerche corre sul confine tra Italia e Svizzera ed è particolarmente impervia: i versanti della valle sono molto ripidi e dirupano verso il sottostante fiume Giona. Alcuni sentieri della zona sono ben segnalati, mentre altri, in particolare quelli che conducono verso I Mulini di Piero e Monteviasco, sono piuttosto pericolosi.
Come d’abitudine in casi simili, è stato attivato il “Protocollo Ricerca Persone Disperse” che prevede la collaborazione di 118, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Soccorso Alpino CNSAS e Vigili del fuoco.
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