Vita meno cara al sud. Torna il dibattito sulle gabbie salariali

Bankitalia pubblica un rapporto: vivere al sud meno caro del 16.5 per cento. La Lega rilancia subito, proponendo salari differenziati

La differenza media dei prezzi tra nord e Sud è del 16,5 per cento. A dirlo uno studio della Banca d’Italia che da un lato certifica il fallimento delle politiche dell’ultimo decennio per il sud, e dall’altro identifica nel divario di prezzi di alcuni servizi la forbice che si crea fra Nord del paese e sud Italia. La notizia, che arriva nel pieno del dibattito sul partito del Sud e sulla cassa del mezzogiorno, è stata colta come una palla al balzo dalla Lega Nord, che riapre il dibattito sulle “gabbie salariali”. 
La proposta, su cui si è espresso il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, si traduce nel differenziare il salario tra nord e sud; Calderoli infatti che parla di «buste paga parametrate sul reale costo della vita nelle diverse aree del Paese». Una proposta non nuova in casa Lega, già paventata da Bossi nell’ultima campagna elettorale per le amministrative quando il senatur affermò che «i lavoratori del Nord e quelli del Sud devono avere due diverse buste paga perché il salario nazionale ha creato sacche di povertà e di ricchezza»
All’ipotesi di Calderoli controbatte il giuslavorista e senatore del Pd Pietro Ichino: «La scelta di differenziare il salario da regione a regione sulla base del potere d’acquisto effettivo della moneta è plausibile – ha affermato Ichino a Repubblica – Ma imporre una scelta del genere per legge rischierebbe di essere anticostituzionale». L’ipotesi potrebbe essere secondo il giuslavorista, quella di lasciare più spazio alla negoziazione aziendale.
Nello studio di  Bankitalia – dove, peraltro, si specifica che “i risultati richiedono una certa cautela, perché in larga misura si basano su dati che non sono rilevati ad hoc per la misurazione dei differenziali territoriali del costo della vita” – si legge, tra le conclusioni, che “l’indice complessivo del costo della vita risulta pari a 89,3 nel Mezzogiorno e a 107,8 al Centro Nord; nelle regioni meridionali il livello dei prezzi è del 17 per cento inferiore a quello del Centro Nord”.

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Pubblicato il 05 Agosto 2009
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