Congressi locali del PD, a Busto Arsizio è Bersani superstar
L'ex ministro piacentino ottiene 83 voti su 107 dagli iscritti bustesi, vincendo largamente la contesa. Dopo il congresso nazionale e le primarie, per il circolo sarà già tempo di lavorare in vista delle regionali
Pierluigi Bersani vince a man bassa il congresso locale del Partito Democratico a Busto Arsizio: 83 voti contro i 16 di Dario Franceschini e gli 8 di Ignazio Marino, i rivali per la segreteria che sarà assegnata dopo il congresso nazionale e le primarie. Dati chiarissimi quelli del secondo maggior centro della provincia, e replicati in modo matematicamente esatto sul voto per le segreteria regionale, dove ad ogni candidato è giunto lo stesso numero di voti che al "collegato" nazionale: quindi 83 voti a Maurizio Martina, il segretario regionale uscente che a Busto Arsizio era venuto a sostenere la mozione Bersani, a seguire Fiano e Angelini, legati rispettivamente alle mozioni Franceschini e Marino.
Sono stati 107 alla fine i votanti, su 182 aventi diritto (ossia iscritti al circolo prima del 21 luglio scorso), una percentuale in linea con i primi dati emersi una settimana fa sul voto di vari centri minori; ma gli iscritti al circolo nel frattempo sono cresciuti superando i duecento, «e anche oggi abbiamo fatto qualche tessera» riferisce soddisfatta la portavoce cittadina del partito, nonchè consigliera comunale, Erica D’Adda. «Ottime e chiare le presentazioni delle tre mozioni, si è potuto avere un dibattito sereno e libero». Il risultato è positivo per D’Adda, che pur senza pronunce ufficiali era notoriamente a favore di Bersani. Con la sua chiarezza, il voto odierno esprime una certa unità d’intenti del circolo, «ma non faremo certo conti particolari» premette D’Adda, «chi ha lavorato insieme fin qui continuerà a farlo, e se si sono sostenute mozioni diverse, ci unisce la linea politica cittadina. Ora segreteria ed esecutivo locali dovranno concentrarsi in vista dei prossimi impegni, fra cui c’è il voto regionale della prossima primavera».
Le elezioni che vedranno il PD lottare contro l’esito prevedibile di un ennesimo quinquennio formigoniano al Pirellone potrebbero essere l’occasione anche per rilanciare un ruolo del circolo bustese al livello regionale. Candidature, magari? «Finora non se ne è parlato» premette D’Adda. «Speriamo certo che Busto sia tenuta nella giusta considerazione, è un centro di una certa rilevanza, con un circolo importante e in crescita. Non abbiamo però rivendicazioni particolari, e soprattutto, niente da dimostrare a nessuno. Faremo la nostra parte».
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