“Lasciateci la scuola”, mamme e papà protestano sotto la sede della Lega
Una trentina di genitori si sono dati appuntamento sotto al balcone del Carroccio. Due di loro sono stati ricevuti da Fabio Binelli al quale hanno consegnato una lettera con le loro richieste
Si sono dati appuntamento alle nove in punto e qualche minuto dopo la luce della sede della Lega di piazza Podestà si è accesa. Sotto al balcone del Carroccio c’erano una trentina di genitori, preoccupati e arrabbiati. C’erano le mamme e i papà dei ragazzini che frequentano la scuola Foscolo di Bosto ai quali si sono aggregati quelli delle altre scuole di Varese che rischiano di chiudere: la Cairoli e la De Amicis. La loro è stata una protesta timida, senza colori politici, con qualche striscione e una lunga lettera indirizzata al leghista Fabio Binelli nella quale hanno messo nero su bianco le loro richieste.
«Ci rivolgiamo a loro perchè sono i rappresentanti più forti in consiglio comunale – spiega una mamma della Foscolo -. Abbiamo voluto farci vedere, qui sotto, nella speranza di essere ascoltati e di avere qualche risposta. Sappiamo che poi le decisioni effettive saranno prese nelle sedi istituzionali».
Il messaggio alla Lega – "Ci rivolgiamo alla Lega Nord Varese – si legge nel documento consegnato a Binelli – in quanto forza determinante nel governo della città che con la sua astensione in commissione servizi scolastici e in giunta ha denunciato un malessere etico, prima che politico davanti a una decisione che contrasta con i principi che stanno a fondamento di un partito che vede nella salvaguardia delle identità il suo pilastro fondamentale".
La scuola, le tradizioni e l’aggregazione – "Bosto, pur essendo geograficamente limitrofa al centro di Varese ha conservato proprio grazie alla scuola "Foscolo" la sua specificità, è grazie agli alunni della scuola se l’oratorio rappresenta ancora oggi un polo educativo fondamentale nella formazione dei nostri bambini ed è la stessa conformazione del quartiere a permettere inoltre una certa autonomia di spostamento agli alunni in un’ottica di vivibilità che ci rende una realtà ammirata e forse un po’ invidiata dall’intera cittadinanza".
Il 2003 e il trend sfortunato – "La Foscolo oggi è una scuola di primo ordine che vive in simbiosi costruttiva con l’adiacente scuola materna costituendone l’approdo naturale per i molti bambini che lo frequentano e che solo quest’anno per la prima volta in 159 anni, a causa di una sfortunata congiuntura anagrafica e di una "campagna acquisti" fuori da ogni regola da parte di una scuola privata, non ha potuto creare una classe prima".
Le richieste dei genitori – Evitare la chiusura della scuola sarebbe chiaramente, secondo i genitori dei ragazzi, la scelta migliore. Ma tra le richieste avanzate questa sera c’è anche la volontà di aprire un dialogo e di avere delle alternative da valutare come quella di poter scegliere una scuola facilmente raggiungibile dai bambini. «Ci siamo impegnati per attivare il progetto del pedibus e ora ci chiedono di disperdere i nostri bambini su scuole diverse magari dalla parte opposta di viale Borri o alle Bustecche. Perchè non valutare dunque altre alternative? Abbiamo perciò chiesto un appuntamento al sindaco per poter parlare di persona».
La risposta della Lega – «Ci hanno accolto gentilmente, ci hanno ascoltato ma non abbiamo avuto una risposta né un chiarimento – spiega Silvia Uccella, uno dei due genitori che sono stati ricevuti nella sede del Carroccio varesino -. L’assessore Fabio Binelli non si è sbilanciato e noi abbiamo chiesto la possibilità di avere un incontro con il sindaco di Varese. Forse prima di decidere la chiusura di queste quattro scuole andrebbe fatto uno studio effettivo su tutti gli istituti della provincia per capire esattamente come è distribuita la popolazione demografica». Il prossimo appuntamento, fanno sapere i genitori, sarà il consiglio comunale «dove non mancheremo e ci faremo sentire».
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