Accordo Puccini-Comune: i lavoratori si ribellano

Le Rsu convocano i lavoratori del Comune giovedì 22 ottobre per discutere e protestare contro il trasferimento di dipendenti comunali alla nuova fondazione della scuola Puccini

L’accordo tra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Gioacchino Puccini e Comune di Gallarate non piace ai lavoratori. A sollevare la polemica sono le Rsu del Comune, che giovedì 22 ottobre hanno organizzato l’assemblea generale dei dipendenti del comune di Gallarate per discutere e protestare contro il trasferimento di dipendenti comunali alla nuova fondazione della scuola Puccini: «Un trasferimento che per le sue modalità esecutive macina diritti e mette a repentaglio sia il mantenimento del posto di lavoro, sia la sopravvivenza di una scuola di eccellenza coma l’Istituto musicale Puccini», scrive in una nota l’Rsu.
 
Di seguito alleghiamo il documento elaborato dal sindacato autonomo che ricostruisce gli ultimi avvenimenti ed indica le motivazioni concrete dell’Rsu del Comune “che mettono a repentaglio garanzie, diritti e funzionamento della scuola”.
 
Che musica sta suonando questa amministrazione? 
Quanto sta accadendo in questi giorni all’istituto MUSICALE PAREGGIATO “G. PUCCINI”, non può che destare grave preoccupazione per le sorti del personale e per la sopravvivenza della scuola.
Tale preoccupazione è notevolmente aumentata dopo le dichiarazioni apparse sulla stampa da parte di esponenti dell’amministrazione comunale, tese ad addossare ad altri responsabilità ben chiare e ascrivibili a decisioni prese sempre e solo unilateralmente dalla Giunta Comunale, chiusa a riccio in un incomprensibile autismo politico. Come RSU del Comune di Gallarate, ci sembra quindi doveroso ricostruire alcuni passaggi essenziali di questa vicenda che smentiscono nei fatti quanto dichiarato sulla stampa e chiariscono quali sono i problemi reali tutt’ora irrisolti. 
Preoccupante e grave è l’atteggiamento tenuto dall’amministrazione che ha cercato in tutti  modi di escludere i diretti interessati (personale amministrativo e docente, studenti, ecc.) da ogni discussione, rifiutando qualunque richiesta di dialogare sulle modalità del trasferimento in atto.
 
Le RSU unitamente alle organizzazioni sindacali sono state informate del trasferimento della scuola, Puccini, in data 16/9/2009, durante un Tavolo Tecnico. In quella sede veniva semplicemente comunicato, precisando che la notizia aveva il solo carattere informativo, che il personale amministrativo con decorrenza novembre 2009, sarebbe transitato tramite “comando” presso l’Istituto Musicale “G. Puccini”. La volontà di non discutere è emersa con chiarezza, quando alla richiesta di acquisire copia della convenzione il segretario generale, per parte pubblica, ha risposto che ne sarebbe stata fornita copia solo dopo la sua approvazione da parte della Giunta Comunale (sic!).
 
In data 29/09/09, le RSU hanno richiesto, ai sensi dell’art. 8 comma 2 lettera c) del CCNL 1/4/2009, l’avvio della concertazione al fine di garantire i diritti dei dipendenti interessati a tale processo, concordando con l’amministrazione modalità e criteri dell’istituto del comando e del trasferimento del personale docente, precario e di ruolo. Risposta, a tutt’oggi, rimasta inevasa, nonostante gli obblighi previsti dal CCNL.
 
Il 30/09/2009 l’amministrazione comunicava alle OO.SS. ed alla RSU le modalità di applicazione dell’istituto del comando del personale amministrativo, recependo solo in parte, alcune osservazioni formulate dalle RSU.
 
Quindi, nulla a che vedere con l’avvio di una concertazione con la parte sindacale.
In questo comune, invece, non solo si evita qualunque confronto con le RSU, ma si utilizzano odiosi metodi in uso nell’Ottocento, in cui si convocano singolarmente i lavoratori in rigorosa assenza di qualunque supporto sindacale e poi si racconta pubblicamente che questi sono stati consultati e che hanno espresso improbabili pareri positivi sulla perdita di diritti prospettata. L’allergia di questa Amministrazione alla discussione è cosa ormai nota, ma qui si è superato ogni limite.
 
Una convenzione priva delle più elementari garanzie. Giovedì 15 ottobre ‘09 l’Amministrazione ci ha inviato copia della Convenzione approvata il 5/10/09 dalla Giunta, dalla cui lettura emerge la totale assenza di garanzie non solo per i dipendenti, ma per la stessa sopravvivenza della scuola.
Di tali carenze evidentemente deve essersene accorto anche il CdA della scuola Puccini, visto che abbiamo appreso dai giornali, che in data 8/10/2009 ha inizialmente bocciato la convenzione approvata in giunta. Ora, che abbiamo ricevuto il testo della convenzione, abbiamo finalmente la possibilità di commentarla, evidenziando le numerose carenze e l’assenza di garanzie che la caratterizzano. In caso di scioglimento dell’Istituzione, nessuna garanzia per il personale trasferito è stata prevista.
 
A differenza di quanto riportano correttamente e normalmente le convenzioni stipulate da altri comuni con istituti musicali parificati, in questa convenzione non vi è traccia di alcuna tutela per il personale. Per esempio, il Comune di Bergamo prevede: “(retrocessione) L’Istituto si impegna a non cedere il ramo d’azienda conferito a soggetti diversi dal Comune di Bergamo e, in caso di scioglimento dell’Ente o di cessazione dell’attività principale esercitata mediante il ramo d’azienda, a retrocedere il ramo d’azienda al conferente Comune di Bergamo, unitamente ai rapporti di lavoro dipendente in essere alla data del conferimento iniziale”. La conseguenza è che non vi è alcuna garanzia sul mantenimento del posto di lavoro!
 
Nessuna quantificazione dei contratti in essere e dei costi complessivi della scuola.
Nel testo della convenzione non vi è traccia di ciò che dovrebbe costituire il presupposto della stessa, ossia la quantificazione dei costi da sostenere e del personale necessario per il funzionamento della scuola. Nella convenzione non vi è traccia di quale contratto applicare al diverso personale e di quanti contratti devono essere stipulati ad inizio di ogni anno scolastico per permettere il funzionamento dell’Istituto. Anche in questo caso è a dir poco inquietante che la convenzione non indichi nemmeno il personale amministrativo e docente a tempo determinato e indeterminato attualmente impiegato presso la scuola Puccini ed i relativi costi, che dovrebbero invece costituire la premessa della convenzione stessa (inutile ripetere che tali dati costituiscono invece la premessa della convenzione stipulata dal Comune di Bergamo). In queste condizioni non è nemmeno chiaro quanti e quali contratti a tempo determinato verranno sottoscritti prima di inizio anno scolastico, né quali saranno le condizioni applicate a tali contratti. Anche per il personale comandato, non sono state esplicitate clausole di salvaguardia, che prevedono il mantenimento di tali posti nella pianta organica del Comune (piccola dimenticanza, da cui dipende il rientro o meno di tale personale alla scadenza dell’istituto del comando).
 
In queste condizioni, non sono garantite, né le condizioni di lavoro e salario del personale, non essendo chiaro quale CCNL si intende applicare,. né la conferma dei docenti non di ruolo. L’assenza di una quantificazione precisa dei costi di funzionamento complessivo della scuola, permette di sparare cifre prive di senso, come quella di trasferimento di 85.000 euro per la gestione ordinaria. Ma quanto costa la gestione ordinaria, attualmente? Quanto costano gli interventi strutturali indispensabile per mantenere l’edificio in buono stato, ad iniziare dalle infiltrazioni d’acqua e dalle condizioni del tetto e del sottotetto? Con quali tempi l’Amministrazione intende effettuare tali interventi? Come si può garantire la sopravvivenza di una scuola, se non si conoscono nemmeno i costi (o perlomeno non li si indica) da sostenere per il suo funzionamento?
 
Nessun accordo o discussione con le RSU
Inulte ribadire, che in genere, la discussione con le RSU e le OOSS sulle modalità con cui viene trasferito o comandato il personale dipendente, precede sempre l’emanazione di atti che comportano pesanti ricadute sui dipendenti. Per esempio il Comune di Bergamo, tra gli obblighi per l’Istituto prevede: “applicare al personale docente e non docente trasferito le clausole di cui al verbale di consultazione in data 13 ottobre 2006 e al verbale di concertazione in data 27 ottobre 2007”. Qui invece si è scelta la strada dell’imposizione escludendo le parti interessate da qualunque discussione.
 
Gli ultimi inquietanti avvenimenti
Dopo l’iniziale bocciatura della convenzione da parte del Cda della Scuola Puccini, non vi è stata alcuna convocazione da parte dell’Amministrazione di tutte le parti coinvolte (Comune, Puccini, RSU e OO.SS., rappresentanti degli studenti), allo scopo di risolvere i problemi sedendosi intorno ad un tavolo, ma solo una serie di reazioni scomposte e minacciose. Questa Amministrazione piuttosto che discutere, preferisce minacciare la
chiusura della scuola, la sospensione delle lezioni, il non rinnovo dei contratti con il personale assunto a tempo determinato. Si tenta così di far passare con la forza una convenzione indigeribile, poiché non vi è alcuna sensata ragione per imporre un simile testo, privo delle più elementari garanzie.
In questo clima si è anche verificato un episodio inquietante, avvenuto il giorno dopo la bocciatura della convenzione, con il trasferimento immediato ad altro ufficio, di una dipendente a tempo determinato che lavorava presso la Scuola Puccini. Coincidenza? Odiose coincidenze possibili anche in futuro, con una convenzione che non individua nemmeno il personale attualmente impiegato presso la Scuola musicale. Altro che rilancio della scuola, con una convenzione come quella approvata dalla Giunta, non solo non si garantiscono i diritti di chi vi lavora, ma si pongono le premesse per la sua possibile futura chiusura. Appare lecito, quindi, chiedersi se forse non è proprio questo l’obiettivo che qualcuno si sta prefiggendo! Probabilmente la nostra è solo un’impressione priva di fondamento, ma se le cose non stanno così, perché tanta paura di discutere con tutte le parti interessate?
Perchè è stato ripetuto in più occasioni che il testo della convenzione è blindato e non discutibile?
 
Le iniziative previste
Mercoledì 21 ottobre, su nostra richiesta del 7/10/2009, si svolgerà un incontro con i capigruppo presenti in Consiglio Comunale e giovedì 22 ottobre i dipendenti del Comune di Gallarate si riuniranno in assemblea generale per discutere della vicenda e decidere quali mobilitazioni intraprendere per difendere i diritti di tutti i dipendenti (amministrativi, docenti a tempo indeterminato e determinato) impiegati presso la Scuola musicale Puccini.
Da parte nostra, come già scritto, ci auspichiamo che prevalga il buon senso, che si avvii finalmente un tavolo di discussione con tutti i soggetti interessati, abbandonando incomprensibili posizioni di chiusura ed atteggiamenti del tipo prendere o lasciare, ripristinando così una dialettica democratica che ponga le basi per un lavoro comune, nel rispetto dei relativi ruoli.
Il perdurare, invece, di atteggiamenti di chiusura, oltre a rafforzare la supposizione che si voglia chiudere la scuola, dovrà fare i conti con le mobilitazioni che i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Gallarate decideranno insieme di adottare, in assenza di risposte concrete!                                                                                                                 
 
RSU Comune di Gallarate

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2009
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