Alla guida non si scherza, questa è la lezione
Dalla polizia al 118: una squadra di esperti porta avanti da anni un progetto di educazione alla sicurezza per gli alunni delle superiori. Con un focus sulle conseguenze dell'uso di alcol e droga
Sulla strada ci sono regole e rischi. Nel 99 per cento dei casi, dicono alcune statistiche, la causa degli incidenti è l’errore umano. Ci sono imprevisti, è vero, ma ci sono anche comportamenti pericolosi per se stessi e gli altri. Per insegnare ai giovanissimi che cosa fare e non fare quando si guida (qualsiasi mezzo dall’auto alla moto) i soggetti che ogni giorno si occupano di sicurezza stradale entrano nelle scuole per incontrare faccia a faccia gli studenti. Non con semplici lezioni frontali ma con un percorso, che dura ormai da anni, mirato a coinvolgere i ragazzi sul fronte della prevenzione. Il corso, che è giunto alla sua ottava edizione, è rivolto quest’anno agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole superiori statali e non della provincia di Varese.
I soggetti promotori – Il progetto vede scendere in campo una vera e propria task force: la Prefettura di Varese, la Questura di Varese, l’Ufficio scolastico provinciale, l’Asl di Varese, la provincia di Varese – settore politiche sociali e settore sicurezza e protezione civile, la Regione Lombardia – sede territoriale di Varese, la polizia stradale stazione di Varese, l’azienda ospedaliera di Varese, L’Areu Lombardia, l’Aat 118 Varese, il comando dei vigili del fuoco di Varese, l’azienda ospedaliera di Busto Arsizio, l’azienda ospedaliera di Gallarate, l’università degli studi dell’Insubria, l’ordine dei farmacisti, Aci Varese, il rotary club Varese-Verbano, il rotary club Sesto Calende-Angera e il rotary club di Varese.
Il progetto – L’attività è mirata a far conoscere ai ragazzi le norme che regolano il codice della strada con un focus particolare sulle conseguenze dell’assunzione di droghe e alcol quando si è alla guida. «Abbiamo sprigionato le migliori risorse che questo territorio dispone per portare avanti questa iniziativa – ha spiegato Claudio Merletti (nella foto accanto al prefetto Simonetta Vaccari), dirigente dell’ufficio scolastico provinciale -. Spiegare che cosa potrebbe accadere in caso di incidente stradale significa mostrare a un ragazzo cosa significa fare i conti con la vita, il dolore, l’esperienza e purtroppo anche la morte». Oltre agli incontri tradizionali con degli esperti di sicurezza, dai vigli del fuoco agli agenti della polizia stradale, il progetto prevede anche delle simulazioni e la visione di filmati. Il percorso si rivolge anche ai docenti in particolare informandoli sulla rete degli interventi istituzionali a prevenzione delle problematiche legali, di salute e di sicurezza riguardo l’uso e abuso di droghe e alcol.
"Per prevenire bisogna coinvolgere" – «Penso che sia importante che alla formazione dei giovani si unisca la collaborazione da parte dei genitori – ha commentato Alfredo Magliozzi, comandante della Polizia stradale di Varese -. Troppo spesso ci capita di dover discutere con le mamme e i papà dei giovani che commettono delle infrazioni come ad esempio la guida in stato di ebbrezza. Questo è controproducente. Trovo necessario dunque coinvolgere anche gli adulti in questo percorso di formazione. Dobbiamo poi ricordare che non sono solo i giovanissimi a cadere in comportamenti scorretti. La fascia dei 35-40enni è oggi quella che riteniamo più a rischio. E non solo nel week end ma anche in settimana è frequente l’abitudine di eccedere nell’uso di bevende alcoliche, in particolare nell’ora dell’aperitivo».
La collaborazione con l’università – «Tra gli obiettivi individuati c’è anche quello di creare un osservatorio provinciale sul tema della sicurezza – spiega Rossella Locatelli a nome dell’Università dell’Insubria -. Penso inoltre che sarebbe interessante estendere questa iniziativa anche alle fasce d’età superiore come quelle degli studenti dell’università»
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