Anche la polizia di Varese alla manifestazione dei 40 mila

In una nota del Siap il racconto della manifestazione di alcuni giorni fa a Roma. “La sicurezza e’ un diritto, e i diritti non si tagliano”

polizia varese protesta a roma“La sicurezza e’ un diritto, e i diritti non si tagliano”
Con questo messaggio si è aperta la grande manifestazione nazionale del personale delle Forze di Polizia che mercoledì 28 si è tenuta a Roma, a cui hanno preso parte 40 mila operatori del settore, giunti da tutta Italia, comprese le rappresentanze militari.
"Si è trattato di una mobilitazione della categoria – spiega in una nota il segretario èprovinciale di Varese del Siap Francesco Cianci – , per manifestare contro le inaccettabili condizioni generali che mettono veramente a repentaglio la sicurezza dei cittadini, ed il rinnovo contrattuale per il personale".
Per rendere la misura della gravità di quanto sta accadendo – continua la nota – , basti dire che partendo da una situazione disastrosa qual è quella attuale (già oggi l’indebitamento del Viminale è di 1 miliardo di euro), le previsioni finanziarie per il Comparto prevedono tagli di 3 miliardi di euro in tre anni, con una sottrazione del 44% delle risorse per le attività operative.
In tema di rinnovo di un contratto ormai scaduto da due anni il Governo ha messo sul tavolo fondi che comporterebbero aumenti di circa 24 euro netti al mese: in pratica il 60% in meno degli stanziamenti accordati dal governo Prodi per il biennio precedente. Insomma una situazione inaccettabile, che arriva a “mettere le mani” nelle tasche degli operatori delle Forze di Polizia Nazionali, ai quali – e siamo ormai arrivati all’ultimo bimestre del 2009 – è stata corrisposta solo una rata del Premio Produttività del 2008: un “gioco” che si svolge sulle loro teste, dal momento che il Governo ha dimostrato tutta la sua chiusura omettendo il confronto con le parti sociali invece prevista prima della presentazione e dell’approvazione del D.P.E.F.
Queste condizioni, così deludenti per il personale – continua la nota –  sono il prodotto della costante riduzione delle risorse, dal momento che invece di calare la scure dei tagli sui cosiddetti “enti inutili”, da anni la politica ha scelto di tagliare ancora una volta il bilancio delle Forze di Polizia Nazionali, che infatti anno dopo anno sono sempre più ridotte, con l’effetto di indebolirne gravemente l’azione sul territorio.
Ma le mortificazioni non finiscono qui: niente sulla progressione di carriera e niente sulla previdenza complementare. Niente neppure sui ripianamenti dell’organico: zero “turn-over” dal momento che il personale che va in pensione non viene rimpiazzato perché non si procede a nuove assunzioni malgrado attualmente la sola Polizia di Stato sia sotto organico di 9mila unità, e perderà 15mila agenti in 3 anni. Nel complesso, dal 2010 le Forze di Polizia Nazionali perderanno 10mila uomini l’anno.
Storicamente impegnato su questo fronte, il SIAP di Varese ha aderito a questa manifestazione imponente e senza precedenti, in cui è emersa chiaramente la rabbia di tutti gli operatori delle Forze di Polizia Nazionali che sono chiamati in prima persona a garantire il contrasto alla criminalità, per il disagio quotidiano di non disporre neppure dell’essenziale.
Ma con qualche motivo in più per protestare, perché in un periodo in cui in tutto il paese le Istituzioni preposte alla sicurezza si avviano ad un degrado che allontana sempre più l’Italia dall’Europa, la rappresentanza del SIAP di Varese ha voluto denunciare come già da anni in questa provincia si registrano situazioni di degrado estremo che ogni giorno scaricano i loro effetti negativi sul personale, e limitano pesantemente l’azione che la Polizia di Stato riesce ad esercitare sul territorio.
A cominciare da quelle che – nell’attesa di risposte adeguate a sostenere le attuali esigenze di lavoro e di incremento dell’attività – ogni giorno vivono i colleghi della Polizia Stradale di Varese (la soluzione individuata proprio dal SIAP e dal SILP/Cgil per la realizzazione di una Caserma in uno stabile confiscato è ancora in attesa dei finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture), e quelli del Commissariato di Busto Arsizio, dove ad un Ministero dell’Interno paralizzato dai tagli alle risorse, corrisponde una città che da molti anni non è in grado di profilare alcuna soluzione.

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Pubblicato il 30 Ottobre 2009
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