Bimba picchiata a sangue, madre alla sbarra

iInterrogati i carabinieri e i medici: c'erano schizzi di sangue in casa. La piccola fu maltrattata dal padre, la mamma accusata di non averlo impedito

I carabinieri, quando entrarono nella loro casa di Gavirate, trovarono schizzi di sangue sui muri, e tracce ematiche nei vestiti; sequestrarono persino un peluche. Basta questo flash, ricostruito in aula dal comandante della stazione di Gavirate dei Carabinieri, maresciallo Indelicato, per dare l’idea della violenza che utilizzò un padre albanese, per punire la figlia di soli cinque anni che disobbediva. Un metodo correzionale che il padre, disse, aveva semplicemente applicato sulla scorta degli usi e costumi del suo paese. Ma al di là delle giustificazioni, l’uomo ha già patteggiato un anno e 11 mesi di carcere per lesioni gravi.
La piccola, infatti, fu portata in ospedale a Cittiglio, nel febbraio 2007, con un grave trauma cranico. Il padre disse che era caduta dalle scale, ma aveva lividi e lesioni anche su altre parti del corpo. Il processo alla madre, che è accusata di un comportamento omissivo per non aver impedito quel terribile pestaggio – una donna albanese di 24 anni che all’epoca era appena giunta in Italia – è iniziato lunedì mattina, davanti al giudice Anna Giorgetti. Hanno testimoniato i carabinieri che intervennero e che su disposizione del pm Massimo Politi perquisirono l’appartamento e anche la dottoressa del pronto soccorso che visitò la bimba. I militari sono stati interrogati dal pm d’udienza Davide Toscani e dal difensore della donna Fabio Vedani.

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Pubblicato il 20 Ottobre 2009
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