Cantieri bloccati, Aler chiede i danni
Esposto alla procura per lo stop agli alloggi a Saronno, minacciati il presidente Galli e il vicepresidente De Troia
L’Aler di Varese sta chiedendo alcuni milioni di euro di danni alle ditte che non hanno realizzato gli alloggi previsti nei cantieri di Varese e Saronno, dopo aver vinto gli appalti. La stima dei danni ammonta, a tutt’oggi, a 551mila euro, per il cantiere della nuova sede di via Monterosa – il palazzo dell’ex genio civile (nella foto) – che doveva essere realizzato dalla ditta Manerchia, poi fallita. L’immobile è stato pagato 2,6 milioni di euro e con i soldi che saranno necessari alla ristrutturazione si arriverà a un costo complessivo finale di 10 milioni di euro, stando a quanto dichiarano dai vertici Aler. Invece, il cantiere di via Talizia, dove la Breme di Piancamuno ha mollato tutto, ha convinto Aler a chiedere 685mila euro di danni.
Nel consiglio di amministrazione di oggi, l’azienda dovrà anche deliberare la richiesta danni per i due cantieri di Saronno, entrambi nel quartiere Matteotti: 1 milione 670mila euro per i 70 alloggi e la palestra, 713mila euro per i 16 alloggi e l’autorimessa. Le richieste saranno presentate al tribunale di Varese, ma la possibilità di recere quei soldi è limitata alle sole polizze per le fideiussioni, le quali saranno escusse, come si dice in gergo tecnico, dopo una lunga procedura civile. Nel frattempo, Aler ha revocato in tutti i canteri la direzione lavori, il cda ha votato la risoluzione dei contratti, la messa in mora delle ditte, e sta procedendo alla presa in carico dei cantieri.

La situazione più delicata è Saronno, dove il presidente Paolo Galli ha prenotato un esposto alla magistratura per alcune violazioni che sarebbe state commesse della ditte incaricate. Lo steso Galli, e il vicepresidente, Agostino De Troia, annunciano di essere oggetto di sms anonimi intimidatori da qualche mese, (con testi tipo «pezzo di m. pagherai con la tua stessa moneta») .
Aler annuncia di avere nuovi sistemi di valutazione della produttiva, di avere ridotto l’incidenza degli stipendi dei dirigenti, e di avere 8 nuovi cantieri in via di consegna, ma anche di avere troppi soldi immobilizzati in problematiche come quelle dei cantieri. E di avere qualche problema a liberare risorse. Una vicenda emblematica, in questo senso, è il terreno di piazza Staffora, in via Crispi, a Varese. Comprato per costruire la nuova sede, il vecchio cda decise poi di acquistare il palazzo dell’ex genio civile. Aler, adesso, vorrebbe vendere il piazzale ai privati, ma non riesce, perchè il Comune, nel programma integrato, ha chiesto troppe opere, che comporterebbero un costo di costruzione di 2.200 euro per metro quadro, inaccettabile per una immobiliare privata. Chi vuole costruire lì, deve accontentarsi, al massimo di 4 piani sopra terra, 100 parcheggi a raso, una pista ciclabile, campi da tennis, una sala da 500 metri di slp, persino la sistemazione del Vellone che secondo Aler spetta al comune. C’è da dire che il quartiere è fermamente contrario alle costruzioni in quel punto.
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