Cellule staminali: Varese fa scuola nel mondo

Un centro di ricerca del varesotto che va a fare scuola negli Stati Uniti. La notizia non è cosa da tutti i giorni ma ormai il Biocell di Busto Arsizio ci ha già abituati a questi annunci. Già a marzo, infatti, aveva avuto successo al 13° Congresso Mondiale sulla Riproduzione Umana, mentre a settembre è stata attivata una collaborazione con l’Harvard Medical School per la ricerca sulla retinite pigmentosa. Il 24 ottobre, invece, ci sarà una conferenza a Boston, per illustrare l’attività del centro italiano, pronta a fare scuola nel mondo.
  
Il Biocell Center di Busto Arsizio è un centro specializzato nella conservazione di cellule staminali (cryopreserve stem cells) estratte dal liquido amniotico (amniocentesis procedure) . Le donne che devono già praticare l’amniocentesi per altre motivazioni, quindi, possono decidere di approfittarne, estraendo queste cellule dal liquido amniotico in cui si trova il figlio e facendole conservare. Questo servizio è una sorta di assicurazione sulla salute: in futuro le cellule potranno essere utilizzate nell’adulto per combattere alcuni tipi di malattie. Si tratta infatti di cellule "primitive", in grado di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula del nostro corpo.

Il laboratorio bustocco è il primo al mondo in cui è possibile criocongelare le cellule staminali contenute nel liquido amniotico per 19 anni.

Le cellule staminali estratte dal liquido amniotico hanno il vantaggio di non creare dilemmi morali, a differenza di quelle estratte dall’embrione. «Quella che offriamo è un’occasione d’oro per donare ai propri figli il bene più prezioso, la vita stessa. – dichiara il professor Giuseppe Simoni, già docente di Genetica Medica presso l’Università di Milano e direttore scientifico di Biocell- I progressi della scienza, sono sotto gli occhi di tutti, e consentono già oggi di raggiungere traguardi impensabili soltanto pochi anni fa. La ricerca sulle staminali porterà a risultati straordinari e la crioconservazione permetterà di farsi trovare pronti quando il progresso scientifico busserà alla nostra porta».

Un’esperienza tutta italiana, che prova ad unire alla ricerca l’interesse per l’etica marcato nel nostro paese: forse è questa la chiave del successo.