È ancora crisi ma qualcosa sta cambiando

Lo dice la congiunturale dell'Unione Industriali. Passati i tempi più duri, le variabili della crisi segnalano un lieve miglioramento. Ancora alto il ricorso alla cassa integrazione

crisi economica, congiunturale unione industriali varese L’economia che sembra andare meno peggio, gli effetti della crisi che continuano a pesare sull’attività delle imprese, la via della ripresa che appare in salita: è questa la fotografia scattata dall’indagine congiunturale dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese che descrive l’andamento delle attività produttive nel terzo trimestre dell’anno.

Nella crisi qualcosa è cambiato – Al rientro dalla pausa estiva dal mondo economico sono arrivati alcuni primi segnali di una frenata nella caduta dei mercati. Fuori dall’Europa l’industria cinese è tornata ad una crescita a doppia cifra, nell’area euro la fiducia ha ricominciato a salire e le previsioni sull’andamento del Pil di Germania e Francia elaborate a settembre dall’Unione Europea sono in leggero miglioramento rispetto a maggio, pur continuando a rimanere negative per l’anno in corso. Tuttavia, questi segnali rimangono deboli e non sono sufficienti per parlare di un’uscita definitiva dalla crisi. I mercati internazionali stanno cercando con difficoltà di intraprendere il cammino della stabilizzazione che, però, appare ancora incerto e soggetto a possibili ricadute.

Tempo per raggiungere i livelli pre-crisi – Quello che invece è sicuro è che tutte le principali variabili economiche sono lontane dallo scenario pre-crisi e che sarà necessario del tempo per tornare a raggiungere i livelli di un anno fa. Il Centro Studi Confindustria per il 2009 stima una variazione negativa del Pil italiano nell’ordine del -4,8%, con un ritorno del prodotto dell’economia italiana ai valori del 2001. Se l’Italia tornasse a crescere dal 2011 a tassi equivalenti alla crescita potenziale stimata nel 2008, sarebbero necessari quattro anni per tornare ai livelli pre-crisi. Nonostante la caduta dell’economia si sia attenuata, la ripresa appare quindi tutt’altro che rapida, ma piuttosto ripida e lenta.

La situazione in provincia di Varese – Anche a livello varesino i dati mostrano un rallentamento nella caduta. Nel breve periodo non si assiste ad una forte inversione di tendenza, ma il sistema manifatturiero varesino, dopo aver toccato il fondo nella prima parte dell’anno, sta ora avviandosi verso una progressiva stabilizzazione dei livelli produttivi, anche se appare evidente il peggioramento rispetto ai valori pre-crisi. Questa stabilizzazione però non avviene in modo lineare, ma passa attraverso continui movimenti di assestamento ed aggiustamento. Manca così una continuità di medio termine negli ordini e nell’evoluzioni dei mercati di riferimento e le imprese rimangono soggette ad una certa volatilità. La ripresa, quindi, non sarà rapida e lineare neanche a livello varesino, ma assisteremo piuttosto ad un risveglio produttivo per nicchie e per capacità competitiva della singola impresa di intercettare rapidamente le nuove tendenze e i bisogni dei mercati, al di là del comparto di riferimento.

I consumi energetici – Il peggioramento rispetto ai livelli raggiunti prima della crisi economica è confermato anche dalla rilevazione dell’indicatore riferito all’analisi dei consumi elettrici industriali in provincia di Varese. Con riferimento ad un campione di imprese operanti nei quattro principali settori manifatturieri varesini (metalmeccanico, tessile-abbigliamento, chimico e farmaceutico, gomma e materie plastiche) sufficientemente rappresentativo della realtà del tessuto imprenditoriale locale ad elevata concentrazione di PMI, i consumi elettrici nel periodo gennaio-agosto 2009 sono scesi del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Questa caduta è stata particolarmente accentuata nei primi mesi del 2009 e, a conferma che il peggio ormai sembra alle spalle, il differenziale rispetto all’anno precedente si sta via via riducendo con il passare dei mesi, anche se continua a rimanere negativo.

Produzione, dato stabile – Sotto il profilo produttivo i dati dell’indagine congiunturale riferiti al terzo trimestre mostrano un’oscillazione intorno ai bassi livelli toccati nei mesi precedenti all’estate: la maggior parte delle imprese varesine intervistate (58%) ha registrato una situazione di continuità con il trimestre precedente, mentre il 32% ha visto ancora un peggioramento e il 9% un miglioramento. I segnali di rallentamento nel deterioramento economico arrivano però in ordine sparso e si evidenzia una forte disomogeneità di comportamento tra comparti e singole imprese: a fronte di realtà che mostrano una stabilità o un miglioramento rispetto al trimestre precedente, vi sono altre situazioni e comparti che continuano ad essere in sofferenza ed a registrare peggioramenti.

Le aspettative – Anche il profilo delle aspettative si sta stabilizzando, ma l’andamento ancora incerto e instabile dei mercati non consente di fare previsioni che vadano oltre poche settimane. Manca, invece, una visibilità e un orizzonte di riferimento di medio periodo, che espone le imprese del territorio ad un certo grado di variabilità e rende difficile la programmazione delle attività. Per il quarto trimestre 2009 la maggior parte degli imprenditori intervistati nell’indagine congiunturale prevede una produzione stabile sui livelli attuali (51%), anche se il 31% si attende un miglioramento.

Gli ordini migliorano- Il portafoglio ordini delle imprese è in miglioramento rispetto al trimestre precedente, ma risente della schizofrenia dei mercati e della difficoltà di fare previsioni di medio termine: spesso gli ordini arrivano all’improvviso, con un arco temporale che va di mese in mese, rendendo difficile programmare e modulare l’attività delle imprese. Con riferimento al terzo trimestre 2009 il 32% delle imprese del campione ha registrato ordini in aumento e il 25% una situazione di continuità con il trimestre precedente, ma il 43% ha segnalato ancora peggioramenti.

Il ricorso alla cassa integrazione – Sotto il profilo occupazionale si accentuano le difficoltà dovute alla crisi economica sorte nei mesi precedenti: la difficoltà di programmare il ciclo produttivo su un orizzonte temporale medio-lungo porta le imprese ad essere prudenti e a ricorrere agli ammortizzatori sociali. Nel terzo trimestre del 2009 il ricorso allo strumento della Cassa Integrazione Guadagni è stato elevato: 16.274.958 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, doppie rispetto al trimestre precedente e pari a circa nove volte le ore autorizzate nel periodo luglio-settembre del 2008. Complessivamente nei primi nove mesi del 2009 sono state autorizzate 31.138.573 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, circa 7 volte le ore complessivamente autorizzate nello stesso periodo del 2008.

Il forte incremento delle ore autorizzate nel terzo trimestre dell’anno è un fenomeno che ha riguardato tutti i principali settori. Sono circa raddoppiate rispetto al trimestre precedente le ore autorizzate nel settore metalmeccanico, che concentra il 53% delle ore complessive. Il settore tessile-abbigliamento raccoglie il 15% delle ore di Cigo autorizzate in provincia di Varese nel terzo trimestre, in crescita del 70% rispetto alla rilevazione precedente. Infine, i settori chimico e farmaceutico e gomma e materie plastiche pesano insieme per il 23% sul totale delle ore autorizzate.

Il commercio estero – Il commercio estero mondiale continua a risentire del difficile scenario economico internazionale. Gli ultimi dati disponibili per la provincia di Varese sono relativi al primo semestre 2009 e mostrano una flessione dei flussi commerciali, anche se si evidenziano differenti risultati a seconda dei mercati di riferimento e dei settori. Nel periodo gennaio-giugno 2009 le esportazioni varesine hanno raggiunto 3.760 milioni di euro, in riduzione del 16,6% rispetto al primo semestre 2008. Anche l’import, ammontato a 2.333 milioni di euro, ha segnato una contrazione del 21,7% rispetto al primo semestre del 2008. Il saldo commerciale varesino continua a rimanere positivo (+1.427 milioni di euro), anche se in peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno prima (-6,5%). Unica consolazione, in questo trend negativo, è rappresentata da un andamento comunque migliore rispetto alla caduta dell’export nazionale, sceso, nello stesso periodo, del 24,9%.

Nuovi paesi, nuovi mercati – Per quanto riguarda i mercati di riferimento è ancora in atto il processo di ridefinizione delle rotte di destinazione dell’export varesino che da qualche tempo interessa le imprese della provincia: gli scambi con l’Unione Europea e l’America settentrionale hanno segnato una contrazione nel primo semestre dell’anno (rispettivamente una variazione dell’export pari a -25% e -11%), mentre continuano a crescere le esportazioni verso nuovi mercati di riferimento (Asia Orientale +13%, Africa +14%, America centro-meridionale +6%). Per vedere gli effetti complessivi di questo processo ci vorrà comunque del tempo e soprattutto mercati esteri in crescita.
Le esportazioni e le importazioni metalmeccaniche complessivamente generate hanno subito una flessione rispetto al primo semestre del 2008 (rispettivamente -14,3% e -23,1%), ma all’interno del settore vi sono profonde differenze tra i comparti che lo compongono: l’aeronautico ha registrato risultati positivi con un balzo avanti dell’export del 22%, così come sono in aumento i flussi di esportazione legati alla produzione di componenti elettronici ed elettrici; rimangono invece in sofferenza gli altri principali comparti metalmeccanici.

L’estero settore per settore – Anche il settore tessile-abbigliamento ha visto una riduzione dell’import (-11,3%) e dell’export (-23%), maggiormente accentuata nella produzione di prodotti tessili rispetto al comparto abbigliamento che ha registrato contrazioni più contenute.
Nel settore chimico e farmaceutico le importazioni sono diminuite del 23,5% e le esportazioni del 21,1%. Tuttavia sono i prodotti chimici ad aver registrato contrazioni dell’export e dell’import, mentre crescono i flussi di commercio estero generati dal comparto farmaceutico.
Anche l’export e l’import del settore gomma e materie plastiche segnano una variazione negativa nel primo semestre del 2009 rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno (rispettivamente -24,5% e -16,7%).

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Pubblicato il 21 Ottobre 2009
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