Google omaggia il codice a barre

Il gigante dei motori di ricerca celebra la creazione delle etichette che troviamo su tutti i prodotti: i primi prototipì, però, erano rotondi

Il codice a barre uno strumento tecnologico simbolo della nostra societàChi di voi ha usato Google nelle ultime ore, avrà notato un logo decisamente diverso per il motore di ricerca. Come ormai d’abitudine, infatti, la grande G ha utilizzato il suo logo per ricordarci un anniversario importante. Quello di oggi, mercoledì 7, è l’anniversario della creazione del codice a barre. Questo strumento fondamentale, che ormai troviamo su tutti i prodotti industriali, nacque da un’idea di Norman Joseph Woodland e Bernard Silver. Il 7 ottobre 1948 erano studenti dell’Università di Drexel: l’idea nacque dopo aver ascoltato le esigenze di automatizzare le operazioni di cassa da parte del presidente di un’azienda del settore alimentare.  L’idea nacque dall’intuizione di rappresentare con sbarre verticali il codice morse, anche se i primissimi esperimenti (poco fortunati) utilizzavano forme ovali.

Oggi esistono tipi diversi di codice a barre. Tra i più diffusi in Italia, senz’altro troviamo il codice EAN (European Article Number) che viene utilizzato nella grande distribuzione, seguito dal Farmacode o codice 32, adottato per l’identificazione dei farmaci e delle specialità vendibili al banco nelle farmacie. Nell’ambito industriale hanno trovato grande diffusione il codice 128, il codice 39 (alfanumerico) e il 2/5.

Il futuro dei codici a barre potrebbero essere gli RFID, cioè dei chip in grado di integrare sempre nuove informazioni, non statici. Inoltre si stanno diffondendo sempre più anche i codici QR, sviluppati in Giappone ma presenti anche in Italia, che possono essere fotografati e interpretati anche da telefoni cellulari: in genere memorizzano degli indirizzi Internet, da visitare per ottenere informazioni aggiuntive.
 
Insomma, una tecnologia nella vita di tutti, che ha velocizzato la ricerca e l’acquisizione di informazioni: in fondo è proprio quello che oggi fa Google, che non a caso da diversi mesi sviluppa un software per l’acquisizione e l’interpretazione delle omnipresenti etichette.
 
Nel frattempo, se anche voi volete omaggiare i codici a barre, giocate con questo sito, che vi permette di creare un codice in base al vostro nome. Come quello in questo articolo, che significa “VareseNews”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2009
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