Housing sociale come risposta alla crisi. Gallarate ci crede
In occasione degli incontri pubblici dedicati al nuovo Pgt è stato presentato il nuovo progetto di edilizia residenziale pubblica che vede coinvolti Aler e amministrazione
L’housing sociale come risposta alla crisi e, in particolare, alle difficoltà che incontrano le classi meno abbienti e anche quelle medie per comprare una casa in questo momento di congiuntura economica sfavorevole. Nel convegno ospitato dalle Scuderie Martignoni di via Venegoni, organizzato dall’amministrazione comunale, è stato presentato il nuovo progetto che riguarderà Aler e comune di Gallarate per aumentare l’offerta di abitazioni a canone calmierato in città rispondendo non solo alle fasce più povere ma anche al ceto medio. La parola d’ordine è integrazione e un deciso freno ai ghetti che, spesso nel passato, hanno rappresentato le case popolari.
A Gallarate in particolare, l’area tra le vie Filzi, Forze Armate, Vignetta e Puglia fungerà da raccordo tra diverse zone della città offrendo un centinaio di nuovi alloggi ad alto livello qualitativo, ecosostenibili e per diverse esigenze dal single alla famiglia numerosa. Il progetto presentato nell’ambito del convegno va ad inserirsi in un’area da oltre 15 mila metri quadri con tre edifici che si sviluppano su due piani, immersi in un parco pubblico. L’obiettivo ambizioso è quello di creare una cittadella con tanto di servizi dalla mobilità urbana alla scuola che si ponga come risposta agevolata al bisogno di casa senza andare a creare nuovi ghetti ma rivitalizzando luoghi oggi in degrado.
A definire le esigenze della città di Gallarate ci ha pensato l’assessore all’urbanistica Massimo Bossi che ha sottolineato come Gallarate sia una città con sue esigenze particolari per quanto riguarda la domanda di alloggi: «Ci troviamo a far fronte ad una domanda molto variegata – ha spiegato l’assessore – a gallarate convergono single lavoratori (hostess, piloti), famiglie da 3-4 persone ma anche famiglie più numerose (formate perlopiù da extracomunitari). Queste esigenze hanno bisogno di una risposta che deve integrarsi con il recente piano casa del governo e con la nascita del nuovo strumento urbanistico che è il pgt».
Il presidente di Aler Paolo Galli (foto in alto) ha sottolineato come l’housing sociale oggi si sviluppi su più fronti: «Da un lato diamo risposta a chi già oggi vive in alloggi di edilizia residenziale pubblica e vuole acquistare la casa, tramite il riscatto dell’abitazione, e dall’altro non smettiamo di fornire nuovi alloggi come con il progetto che intendiamo realizzare a Gallarate. In provincia di Varese abbiamo in corso cantieri per venti milioni di euro che aumenteranno questa offerta». Proprio per venire incontro alle esigenze delle classi medie la Regione Lombardia ha innalzato la soglia Isee per accedere alle case con canone calmierato a 38 mila euro annui mentre Aler, per far crollare il convincimento che edilizia residenziale pubblica equivale a ghettizzazione e pessima qualità dell’abitare, ha innalzato di molto i livelli qualitativi delle costruzioni e il progetto di Gallarate, quando verrà realizzato, sarà la dimostrazione che nello stesso quartiere potranno convivere diversissime realtà sociali.
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