Il Governo convince i fazzoletti verdi ma non i piccoli imprenditori

In un incontro più "ingessato" che nelle prime occasioni, poco spazio al dibattito vero e molta scenografia. Che non sposta gli ancora gravi problemi delle imprese

Sarà stata la moquette e il parquet, sarà stato che c’erano le signorine coi tacchi a porgere il microfono e il buffet fuori come un seminario qualsiasi: fattostà che l’incontro tra governo,  banche e piccoli imprenditori varesini che si è svolto nella serata del 9 ottobre non ha avuto la stessa freschezza della prima volta, la stessa forza di impatto dell’incontro di qualche mese fa a Jerago.

Galleria fotografica

Bossi e Tremonti all’incontro con le Pmi 4 di 20

I piccoli imprenditori non mancavano, anzi riempivano l’auditorium di AgustaWestland a Vergiate. Erano in attesa di parlare con il ministro dell’economia Giulio Tremonti e il ministro delle riforme Umberto Bossi, mica bruscolini. E, come rappresentante delle banche, anche Massimo Ponzellini, neo presidente di BPM.

Una serata tanto importante che a moderarla non c’era un conduttore qualunque, ma il presidente della commissione bilancio Giancarlo Giorgetti. E ad ascoltarla c’era anche tutta la stampa nazionale, e persino la troupe di Annozero a cercare di cogliere gli umori degli imprenditori incavolati, mentre a fare gli onori di casa non c’era niente di meno che l’amministratore delegato di AgustaWestland, Giuseppe Orsi.

Un’occasione irripetibile per quelle Pmi che fino a pochi mesi fa sembravano invisibili per le banche, procrastinabili per il governo, inutili per i media. Eppure, la serata è scivolata via tra le ovvietà, i giuramenti di attenzione, le liste delle cose già fatte e da fare. Poche le notizie ricevute in più dagli imprenditori: qualcuna proprio dal presidente BPM Ponzellini. «A Varese nella mia banca il rapporto è 1 a : ogni euro investito viene erogato ad altri nella stessa area, un caso che non capita spesso. E ha già visionato 150 moratorie, approvandone 140». Alcune le promesse, in arrivo dal ministro Tremonti «Abbiamo cercato di modificare gli studi di settore e lo stiamo facendo ancora. E su di loro siamo aperti ad ogni tipo di discussione».

Ma per lo più sono state elencate le cose fatte, denigrate le azioni altrui, richiamato la platea – che nelle prime file era comprensibilmente densa di fazzoletti verdi – a parole d’ordine che scaldano gli imprenditori: come Cina, sanità malata, spreco. Formalmente, dopo l’intervento di Tremonti che ha di fatto illustrato la genesi della crisi in atto, lo spazio alle domande degli imprenditori non è mancato.  E nemmeno lo spazio per siparietti di grande presa.

Ma, imbrigliate in un sistema di scelta preventiva governato dallo stesso Giorgetti, le domande non hanno fatto emergere con troppa spontaneità i sentimenti dei piccoli imprenditori. Che hanno però ugualmente affrontato i temi dei ritardi nei crediti, della concorrenza sleale, della moratoria, degli studi di settore, della strozzatura dei finanziamenti. Con punte di notevole schiettezza: come nel caso dei tre o quattro imprenditori che hanno confessato a Ponzellini, su sua precisa domanda, di essere stati respinti nella richiesta del credito in Bpm. O degli applausi scroscianti che hanno sottolineato la richiesta di sospensione degli studi di settore: «Un argomento su cui voi giustamente state lavorando – ha sottolineato un imprenditore – ma che intanto ci ha dato una bella batosta, quest’anno».

Nel complesso sono stati più aperti gli applausi al leader Bossi per il suo discorso finale tutto concentrato sul federalismo fiscale e i rischi della mancata riforma in caso di elezioni anticipate: ma a farli erano chiarissimamente suoi fedelissimi.

E sono rimasti molto più abbottonati i delusi, i cui pensieri sono emersi solo alla fine dell’incontro: «Non sono affatto soddisfatta, Ma d’altra parte, non può ripartire niente finchè le banche non allargano di nuovo la borsa» ha raccontato Paola Vicario della Marvic, azienda di lavorazione del ferro, mentre altri si domandavano dove fossero finite le domande che avevano fatto.  «Ma diciamola, è stata tutta una presa per il c… » ha commentato una signora morazzonese, proprietaria di una ditta di aziende plastiche, stretta nel suo tailleur ma per nulla convinta di stare tranquilla.

Malgrado le belle parole, la tranquillità dei partecipanti e la presenza di una bella fetta di governo disposto ad arrivare fino a qui per cercare di convincerli che tutto si risolve, è perciò ancora evidente che i piccoli imprenditori del varesotto hanno problemi ben più concreti da risolvere. E le belle parole non bastano più.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 10 Ottobre 2009
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Bossi e Tremonti all’incontro con le Pmi 4 di 20

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.