“L’economia ripartirà dal capitale umano”

Corno Consulting Group e Compagnia delle Opere di Varese organizzano un incontro dedicato alla crisi e alle soluzioni per uscirne. Che partono da nuove assunzioni e investimenti sui lavoratori

Gli strumenti per togliersi dal pantano della crisi sono maggiori di quelli che si possa pensare. E passano, paradossalmente, anche dalla possibilità di assumere. Ad affrontare e illustrare quella che sembra una stravagante possibilità e invece è una vera opportunità ci pensa un incontro organizzato da Corno Consulting Group, azienda varesina attiva nella consulenza organizzativa e nella ricerca e selezione di personale da oltre 20 anni con sedi a Varese, Milano e Roma, e Compagnia delle Opere di Varese, il prossimo 28 ottobre, alle 17,presso ATA Hotel Busi ness & Resort di via Albani, 41 a Varese.
L’incontro, dal titolo "Uscire dalla crisi? Approfittare della ripresa? La strategia parte dal Capitale Umano" è l’ultimo appuntamento dei “cenacoli del capitale umano”,
 lanciata ormai oltre due anni orsono da Corno Consulting, è parte della serie
 di seminari organizzati da CdO nell’ambito delle iniziative di “scuola di impresa”
.

«Noi non abbiamo la ricetta per uscire dalla crisi, purtroppo – Ammette Roberto Corno, managing partner della società – Ma le nostre leggi permettono in questo periodo di acquisire i lavoratori con norme che li agevolano, e l’imprenditore che in questo momento è minimamente in grado di farlo, può inserire nuove persone in azienda a condizioni vantaggiose. E’ ora, infatti, il momento di fare acquisizione di capitale umano: perché “costa meno” grazie ai benefici contributivi per chi è in mobilità».

Lavoratori come voci positive di bilancio, tra gli investimenti: è questa la curiosa scommessa post crisi. «Pensare al lavoratore come a capitale umano prevede anche un modo diverso di organizzare l’azienda. Per esempio, i contratti di lavoro e le norme ora permettono di recuperare i momenti di maggiore intensità lavorativa con momenti di pausa senza aggravi di costo. Un modo per articolare maggiormente l’attività, mantenendo contenuti i costi e permettendo al tempo stesso al lavoratore di recuperare».

Ma non ci sono solo orari di lavoro, nel nuovo modo di valorizzare il lavoratore: «Un altro grande tema da affrontare in questo momento è quello della formazione. Oggi il rapporto tra datore e lavoratore è cambiato: la conoscenza non è più completamente nelle mani del datore di lavoro. Spesso, nel suo specifico settore, il lavoratore ne sa più del suo capo e il datore può avvantaggiarsi delle sue competenze con i percorsi formativi remunerati dalla regione Lombardia».

Tutto questo prevede una idea diversa del rapporto di lavoro: «Che non è solo contrattuale ma è ora è più simile a un’alleanza. L’imprenditore è impegnato a creare un’opera. Il lavoratore, che spesso nello specifico ne sa più del datore, contribuisce al bene globale sviluppando particolari competenze: e per funzionare deve crearsi quindi un sistema di alleanze».

Nel convegno del 28 verranno presentati nei particolari gli strumenti legislativi per l’assunzione agevolata e per i buoni lavoro: «Ma presenteremo anche i conti della non gestione del capitale umano, che non è un asset tra i tanti nell’azienda, ma è uno su cui investire con fantasia e responsabilità».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Ottobre 2009
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