L’industria motociclistica ai tempi della crisi

Trentanove licenziamenti programmati contro i 50 annunciati. Harley Davidson assicurà che non lascerà Mv Agusta prima di avere trovato un compratore dignitoso

Trentanove licenziamenti contro i 50 annunciati e l’assicurazione da parte di Harley Davidson che non lascerà Mv Agusta prima di avere trovato un compratore dignitoso. Sono piccole consolazioni quelle che in questi giorni i sindacati portano a casa dagli incontri con due delle principali e più quotate aziende motociclistiche in provincia di Varese. Schiacciati da scelte nemmeno italiane e dagli effetti finanziari della crisi. Così, sono notizie dolci e amare quelle emerse dai due incontri dei lavoratori con le proprietà di Mv Agusta e Husqvarna.
Il summit della direzione Mv Agusta con Fim e Fiom provinciali sulla scelta di abbandonare il marchio varesino comunicata nei giorni scorsi da Harley-Davidson e sulle conseguenti ripercussioni sulle attività dello stabilimento di Schiranna ha portato più che altro rassicurazioni: «L’attuale proprietario ha dato assicurazioni sulla continuità dell’impegno di Harley-Davidson a sostegno della produzione in atto fino all’ingresso di una nuova proprietà – spiegano i sindacati – A tal fine sono state illustrate gli impegni in vista della Fiera, la situazione attuale e le previsioni di produzione. Fim, Fiom e la Rsu hanno richiesto di dare continuità al tavolo di confronto per poter opportunamente valutare la situazione e informare tempestivamente i lavoratori».

«Sostanzialmente, hanno chiarito che non se ne andranno prima di avere trovato un compratore adeguato – Ha spiegato Graziano Resteghini, che ha seguito l’incontro per Fim Cisl –
La nostra preoccupazione è che chi acquista Mv abbia caratteristiche industriali, non finanziarie».

«Abbiamo vissuto tutti quanti questa vicenda, management compreso, come una tegola sulla testa – ha aggiunto Resteghini  – Questa azienda non ha ha un attimo di pace: aveva appena finito il rodaggio con questo nuovo compratore, lanciando due nuovi prodotti, quando è arrivata questa doccia fredda».

L’accordo raggiunto tra Rsu Husqvarna, Fim e Fiom di Varese e direzione aziendale per la gestione della procedura di mobilità avviata il 6 ottobre scorso verrà invece illustrato ai lavoratori durante l’assemblea programmata per il prossimo 2 novembre e prevede il contenimento del numero degli esuberi, inizialmente calcolati in 50,  in sole 39 unità: unico requisito richiesto per il collocamento in mobilità, come già concordato, sarà la volontarietà incentivata dall’azienda.

Nel corso dell’incontro la direzione ha promesso, per tutta la durata della vigenza dell’accordo, il mantenimento e il presidio delle attività in essere presso lo stabilimento di Cassinetta. «La Rsu Husqvarna, Fim e Fiom di Varese ritengono l’intesa un importante passo nella gestione di una situazione critica e complessa in attesa di un miglioramento delle condizioni generali e del mercato motociclistico e rimandano al confronto con i lavoratori in assemblea gli opportuni approfondimenti» Hanno sottolineato le organizzazioni sindacali «C’è un pezzo significativo di una industria storica varesina che è in seria difficoltà – commenta Resteghini – Che dovrebbe essere presa in considerazione dalla politica. Non a caso l’iniziativa Cgil, Cisl, Uil a Malpensa è stata una occasione mancata di confronto. Non si può andare avanti a fare finta che la crisi non ci sia. Se si nega questo si finisce per perdere tutto il patrimonio industriale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Ottobre 2009
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