Legambiente Busto Arsizio, non rinuncia alle sue osservazioni al Piano urbano del traffico presentato in consiglio comunale nella scorsa seduta. A come dovrà cambiare la circolazione nei prossimi anni in città e alle opere connesse, l’associazione ambientalista ha posto delle sostanziali correzioni che ha presentato alla stessa amministrazione nel periodo delle osservazioni. L’obiettivo è quello di dare voce alle istanze dei cittadini e a quelle che l’ambiente, già di per sè molto compromesso, richiede.
Considerazioni generali – E’ evidente che il PUT proposto si concentra soltanto sulle strade del Centro cittadino. Questa attenzione esasperata non ha alcuna base né di metodo, né di partecipazione. Le nostre precedenti proposte (come anche il primo Put bustese!) cercava nel mare oceano dei problemi viabilistici le situazioni degne di migliorie e rifacimenti. Questo PUT proposto è esclusivamente dedicato al Centrocittà; non se ne capisce per quale ragione si cerchi la soluzione “a scatola chiusa”, con una sfilza di interventi spesso fotocopia di altri.
Viale della Gloria – Nonostante il tentativo di arricchire l’elenco di questa parte del Put con progetti razionali condivisibili, ogni buona intenzione è vanificata dalla pretesa di rivoluzionare il nostro grande boulevard rettilineo in una serie di rotonde. La rotonda è una buona soluzione ma non è la bacchetta magica da adoperare in ogni contesto. Porre sul tavolo la ristrutturazione viabilistica dei nostri viali centrali col rischio elevato di frammentare il tutto per risolvere poco, cioè le migliorie necessarie, è un azzardo molteplice. Per risolvere concretamente i problemi attuali, è necessario razionalizzare le dinamiche di attraversamento del Viale; quindi: limitare le intersezioni, le entrate, le uscite gli incroci, le svolte a sinistra. Siffatto metodo consentirà di eliminare elementi di pericolosità e di congestione; inoltre porterà all’eliminazione di alcuni impianti semaforici superflui.
Piazze Manzoni e San Michele – Tre rotatorie ravvicinate ed in linea sono un intrigo colossale. Eliminare l’attuale rotonda tra via Mazzini e via Pellico per codesto scambio è una spesa gettata al vento: l’unica condivisibile è quella sul Corso Europa. Inoltre non torna la segnalazione del semaforo in corso Europa (pagina 11 dell’Allegato 2). Sulla rotonda di piazza San Michele, ricordiamo la lotta intrapresa dodici anni fa: meglio tardi che mai. Purtroppo duole rimarcare che il senso unico di Via Bramante, anche questo proposto molti anni fa, è capovolto: se si eliminasse l’attraversamento sull’asse Bramante-Montebello, aumenterà l’unico altro possibile, quello attraverso piazza Manzoni: anche senza l’ausilio di software ma conoscendo bene la nostra città, non riteniamo che Piazza Manzoni possa subire aumenti netti di traffico, così come accadrà con la prevista chiusura al passaggio attraverso l’asse sopra citato.
Via Montebello/Zappellini – Come si deduce dal punto precedente, riproponiamo l’inversione della circolazione come proposta dl PUT in oggetto. Oltre che per l’aumentato impatto su piazza Manzoni come porta d’accesso, non pare congrua la collocazione di una rotatoria in piazza Cristoforo Colombo, nella quale ne sono presenti già due con grandi alberi. L’inversione su via Montebello e via Bramante semplifica i rispettivi incroci di accesso, eliminando un attraversamento superfluo. Meglio arrivare in centro con più strade, piuttosto che uscirne da più strade come si propone (vedi zona industriale-via Piombina).
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Zona industriale di Sacconago – Cancellare il progetto di rifacimento e di accesso dal cavalcaferrovia di viale Sicilia e via Piombina: lasciando entrare da questa strada gli automezzi, si semplificano notevolmente le modalità di accesso e gli itinerari. Ripartirne è più semplice, perché più informati. Dare inizio subito alla trafila di progetto, finanziamento e disponibilità dei terreni: col sottopasso di via del Chisso la zona industriale si collega alle strade extraurbane, senza interferire col traffico cittadino. Nel frattempo si eseguano lavori di scorrimento ed itinerari sostitutivi in Via del Lavoro e limitrofe.
Attraversamento della linea ferroviaria del Sempione – A parziale esempio di come si possa progettare la viabilità bustese, vogliamo indicare un obiettivo prioritario per la città: ricucire la frattura tra il centro e le strade come il Sempione, l’accesso all’autostrada, il rione Santi Apostoli ed Olgiate Olona. Partendo da questa esigenza comunale, da una linea di sviluppo concreto, il PUT dovrebbe progettare al meglio le future esigenze di mobilità: non mero elenco di lavori da appaltare ma metodi e sistemi per la città sostenibile. E’ arrivato il momento di riunificare le due metà, divise dalla ferrovia, con un sottopassaggio nuovo, collocato tra la stazione Trenitalia ed i Cinque Ponti.
Ciclabilità e pedoni – Non convince affatto lo studio proposto sulle piste ciclabili, in quanto non trova riscontro nelle previste rotatorie in gran numero. Le rotatorie sono spesso pericolose per pedoni e ciclisti. Positivo l’allegato delle schede progettuali, ma resta predominante l’attenzione agli automezzi. Per raccogliere le sfide di una mobilità controllata e sostenibile, siamo convinti che occorra sviluppare delle alternative credibili all’utilizzo dell’automobile. Sono ormai ben noti gli effetti negativi della priorità accordata all’auto. Spetta a noi tutti promuovere politiche a favore di una mobilità sostenibile, per stimolare modi di spostamento urbano a basso impatto ambientale, quali la marcia a piedi e la bicicletta e tutti i modi di trasporto pubblici.
Infrastrutturazione troppo pesante – Il costo sempre più alto di semplici opere viabilistiche deve far riflettere sulle soluzioni previste. La recente rotatoria di Piazzale Kennedy testimonia la lunghezza e la complicazione di questi lavori. Auspichiamo soluzioni più semplici e flessibili, più economiche e rapide nelle esecuzioni.
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