“Non c’è emergenza criminalità, ma servono gli osservatori volontari”

Presentato in comune il provvedimento per permettere l’iscrizione dei cittadini in forma associativa: “Non chiamatele ronde, è partecipazione dei cittadini alla sicurezza”

In Comune a Tradate per gli "Osservatori volontari"“Non chiamatele ronde, sono osservatori volontari per la sicurezza”. “Non c’è un’emergenza criminalità in città, ma saranno molto utili per tutti”. “È un modo per stimolare la partecipazione dei cittadini alla sicurezza”. Sono le parole del sindaco Stefano Candiani e dell’assessore alla sicurezza Giuseppe Bonasso che venerdì mattina in Comune hanno presentato la firma del provvedimento per istituire quelle che non vogliono siano chiamate ronde, ovvero cittadini disarmati e con pettorine colorate, riuniti in associazione, che dopo un corso andranno in giro in diverse zone della città a controllare il territorio, segnalando a Carabinieri e Polizia Locale eventuali anomalie.
Il documento firmato in comune, alla presenza del comandante della Tenenza dei carabinieri Sebastiano De Jannello e del comandante della Polizia Locale Claudio Zuanon, è il primo passo per la costituzione dell’associazione di volontari. “Basta dare il proprio nominativo alla polizia locale – ha spiegato il sindaco, nonché segretario provinciale della Lega Nord -. Poi si verrà contatti per un colloquio e per fare il corso in prefettura. In seguito i cittadini si potranno riunire in associazione sotto l’osservazione della Polizia Locale”.
 
Attenzione a non chiamarle ronde – ha specificato l’assessore Bonasso -. È solo stimolare quel buon senso civico che dovrebbe caratterizzare ogni cittadino: se c’è qualcosa che non funziona, un’emergenza i volontari avranno a disposizione dei numeri diretti per contattare le forze dell’ordine”.
“Cerchiano di non banalizzare tutto – ha aggiunto Candiani -. A Tradate non c’è un’emergenza criminalità, siamo in una zona anche piuttosto tranquilla. Quello che si vuole ottenere con questo provvedimento è soprattutto stimolare la partecipazione dei cittadini alla sicurezza”. Il primo cittadino non rinuncia a portare un esempio per spiegare la propria posizione in materia: “È come chi ha effettuato il corso di primo soccorso: se qualcuno ha un infarto per strada, una persona adatta può intervenire e salvargli la vita, un primo intervento prima del cardiochirurgo dell’ospedale. È la stessa filosofia con cui vogliamo far nascere gli osservatori cittadini della sicurezza”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Ottobre 2009
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