Per la morte di Rossella Bianchin sei mesi di carcere commutati in una multa
Così ha stabilito il giudice del tribunale di Chiavari in merito al tragico incidente fra natanti costato la vita nel luglio 2006 alla professoressa fagnanese, vicepreside dell'Itc di Tradate. Condannato un imprenditore di Milano
Sei mesi di prigione, che non saranno mai scontati anche perchè convertiti in 6840 euro di "pena pecuniaria". Così ha disposto venerdì il giudice del tribunale di Chiavari nei riguardi di Paolo Maria B., l’uomo che il 23 luglio 2006 con il suo grosso motoscafo da otto metri, un potente modello da 220 cavalli, travolse il natante da quattro metri su cui viaggiava con due amici l’insegnante Rossella Bianchin, 49 anni, rimasta uccisa.
Omicidio colposo l’accusa che gravava sull’uomo, un milanese oggi 71enne, funzionario in una importante azienda multinazionale, alla guida del potente mezzo in quel maledetto pomeriggio d’estate sulle limpide acque del Tigullio, fra Santa Margherita Ligure e San Michele di Pagana. Paesaggi celebrati e acque frequentatissime, soprattutto, ma non solo, dai potenti mezzi di un turismo dal portafogli gonfio (Portofino è a due passi, e Rapallo d’estate è una succursale di Milano).
Rossella Bianchin, che ha lasciato il marito e un figlio adolescente, morì quasi subito per l’impatto e per un conseguente arresto cardiaco. Viveva alle Fornaci di Fagnano Olona, e da anni era vicepreside dell’Itc Milani di Tradate. Ai suoi funerali partecipò una folla commossa, tra cui molti ragazzi. "Una prof seria, severa ma anche simpatica": così la ricordavano. L’amica Fiorenza restò a lungo in ospedale in serie condizioni, e solo il marito di lei, Domenico, consigliere comunale a Rapallo, e prosciolto da ogni responsabilità per l’accaduto, restò illeso nello scontro.
La questione penale è dunque giunta al termine, tanto più che non vi dovrebbero ricorsi in appello, la dinamica del fatto è chiara, le responsabilità accertate grazie ai rilievi della Capitaneria di Porto. Resta la pendenza civile per i risarcimenti ai familiari. Sarà sempre il tribunale chiavarese a doverla definire; la sentenza precisava che il signor B. dovrà risarcire anche la coppia di amici rapallesi della Bianchin.
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