Per una Nuova Vergiate: “Uniti con Maffioli, i dissidenti sono fuori”
Dura presa di posizione dei consiglieri comunali del gruppo di maggioranza contro i tre fuoriusciti. Intanto Primo Battaglia torna sui suoi passi e riconferma la fiducia al primo cittadino
Il capogruppo Maurizio Viganò ed i consiglieri comunali del gruppo di maggioranza “Per Una Nuova Vergiate” legati alla ex Forza Italia ed ora nel Pdl (Maurizio Buso, Primo Battaglia, Carlo Bogni, Franco De Tomasi, Massimo Ribolzi, Attilio Paolo Cardani e Franco Bertoni) hanno diffuso una nota che risponde alle critiche piovute in consiglio comunale dai tre dissidenti Emanuela Marinello, Romina Pintore e Paolo Tolu: «Abbiamo preso atto delle reiterate ed immotivate polemiche in consiglio comunale da parte di alcuni esponenti della maggioranza che, rifiutando il confronto politico nelle apposite sedi, disertando di fatto gli appuntamenti riservati allo stesso, si arrogano, armati di pretestuosi ed irragionevoli motivazioni che lungi sono di natura politica, ma solo di natura personale, di tentare con ogni mezzo di esautorare l’attuale amministrazione di Vergiate – si legge nel comunicato -. E’ un comportamento estremamente scorretto, soprattutto perché perpetuato da persone che si dichiarano, a questo punto non sappiamo come, esponenti di un partito politico (Pdl) che invece sostiene ufficialmente l’amministrazione di Vergiate. Abbiamo valutato positivamente il lavoro fin qui svolto da questa amministrazione che, pur in una situazione economicamente difficile, ha permesso di effettuare numerose iniziative a favore dei cittadini di Vergiate, senza tagliare alcun servizio, bensì potenziandone alcuni. Abbiamo apprezzato la volontà concreta della stessa amministrazione di razionalizzare e di contenere ogni spesa inutile ed infruttuosa allo scopo di gestire al meglio le risorse disponibili. Confermiamo perciò la nostra fiducia al sindaco Alessandro Maffioli. Riteniamo pertanto che gli stessi esponenti dissidenti (Marinello Emanuela, Romina Pintore e Paolo Tolu), con il loro ambiguo ed incomprensibile comportamento, non solo non abbiano alcuna motivazione plausibile per contrastare questa amministrazione, ma anzi abbiano leso la fiducia della maggioranza e soprattutto degli elettori che in questa lista li hanno votati; reputiamo pertanto che gli stessi siano da ritenersi espulsi dal gruppo di maggioranza». A margine di questa nota dura e polemica, arriva anche una lettera aperta ai cittadini vergiatesi scritta da Primo Battaglia, consigliere di maggioranza di “Per una Nuova Vergiate”, ex presidente del consiglio comunale, il quale lo scorso 23 settembre aveva votato contro una variazione di bilancio, facendo pareggiare maggioranza ed opposizione ed aggravando la crisi politica vergiatese: «Nel precedente consiglio comunale del 23 settembre ho interpretato male alcune questioni politiche che dal punto di vista personale mi hanno tolto quella necessaria serenità per cui ho dato un voto negativo ad un provvedimento, il mio voto unito a quello della minoranza ed ad altri tre consiglieri di maggioranza ha bloccato per una settimana l’amministrazione comunale – spiega Battaglia, facendo apertamente mea culpa -. La mia azione, quindi, non è stata nel merito del provvedimento presentato, ma bensì una azione prettamente politica e di verifica dei rapporti tra i vari componenti della maggioranza. La settimana intercorsa si è scatenato un bailamme incredibile che mi ha permesso di riflettere su alcuni aspetti politici locali. Nel consiglio comunale del 30 settembre ho rinnovato la mia fiducia ad Alessandro Maffioli ed alla sua amministrazione votando a favore. Vorrei ricordare che il sottoscritto è dal 1996 che lavora per cambiare l’amministrazione di Vergiate, nel mio partito Forza Italia ho ricoperto vari incarichi, sono stato capogruppo consiliare di Forza Italia in minoranza per cinque anni, ho sognato e voluto ardentemente questa amministrazione di centro destra quindi mai e poi mai mi è passato per la testa di buttare giù Alessandro Maffioli, sono capace di prendere decisioni autonome (forse questo non accade nel PD), quindi scrivere che ho cambiato parere perché mi è stato imposto dalla segreteria provinciale è una palla grandiosa, cinque anni fa fummo accusati dalla sinistra di fare una opposizione becera: comincino a fare una riflessione perché ci hanno notevolmente superato e per quanto riguarda la moralità non si facciano paladini di questa, per cortesia».
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