Varese vince senza il panciotto del Pilla

Secondo Pillastrini la vittoria contro Milano è frutto di una grande concentrazione. "Non abbiamo mai perso la testa"

Stefano Pillastrini nel derby con Milano non ha indossato il solito panciottoStefano Pillastrini inizia la sua avventura in A1 senza il solito panciotto d’ordinanza (foto della scorsa stagione). Nessuno è scaramantico, ma nel derby con Milano gli ha portato bene. Gli ospiti sono stati surclassati in difesa e in attacco e Varese è sembrata solida sia sul piano mentale che fisico. «Non riuscivo ad avere aspettative da questa partita – spiega il coach biancorosso– e soprattutto non sapevo quale impatto avrebbe avuto sulla squadra, perché il derby è una partita che racchiude troppi significati». Varese ha giocato una partita quasi perfetta, interpretando alla grande tutti quei significati, soprattutto quando Milano ha alzato il ritmo di gioco. «Abbiamo reagito bene alla loro intensità difensiva – continua Pillastrini – e anche alla loro intensità fisica e poi abbiamo trovato la partita in attacco».
Varese ha dato spazio ai “piccoli” un po’ per necessità (i 5 falli di Galanda) e un po’ per strategia. Pillastrini ha dato quindi  fiducia a Passera nonostante il primo passaggio non positivo perché «avevamo bisogno di giocare su spazi larghi», sacrificando il lungo Martinoni . 
L’eroe della giornata è Slay, che ha totalizzato 33 punti e preso un sacco di rimbalzi. Insomma, una partita magistrale per il pivot di Memphis, grazie anche all’intesa collaudata con Childress (8 assist per il “Professore”) e Thomas. «Slay in settimana era nervoso – racconta il coach bioancorosso – si lamentava dei contatti fisici in allenamento. Io e i suoi compagni gli abbiamo spiegato che probabilmente Milano avrebbe messo la partita sul piano fisico, soprattutto con Mancinelli, Rocca e Petravicius. Quindi era importante tenere con la testa».
Pillastrini non dimentica nessuno dei suoi. Primo fra tutti il “Gladiatore” Simone Cotani che, nonostante il tabellino scarso (1 punto), ha giocato un’ottima partita. «Lo conosco da quando era ragazzino. Aveva grandi potenzialità che poi in carriera non ha espresso anche per colpa sua. Oggi ha la possibilità di dimostrare che è un giocatore di grande livello».
Childress è contento, urla negli spogliatoi e sfotte, benevolmente, l’amico Slay. Loro due sono stati i guastatori che hanno sfondato la difesa di Milano con un micidiale pick and roll. «Io e Ron – spiega il “Professore”  – ci conosciamo fin dai tempi di Montegranaro e quindi per me è facile cercarlo in profondità. Però cio’ che conta per me è che a vincere sia sempre la squadra».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2009
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