Acqua e privatizzazione, “rilanciamo la battaglia”
Corrado (Rifondazione) annuncia una mozione e chiama a raccolta chi si era già attivato per mantenere pubblico il controllo dell'indispensabile risorsa
Il Decreto Ronchi, recependo le direttive europee, apre alla privatizzazione dell’acqua. Una strada già intrapresa con qualche anno di anticipo in regione Lombardia, salvo fare marcia indietro dopo l’insurrezione di oltre un centinaio di Comuni. Intanto si rincorrono le voci, e nemmeno nelle forze che controllano la politica regionale e locale sembra esservi grande accordo, se è vero che per un Caianiello che annuncia inevitabili rincari per l’utenza c’è un Buscemi che dal Pirellone nega recisamente ogni ipotesi di aumenti.
Anche a Busto Arsizio la recentissima conversione in legge del decreto non può far piacere a chi già si era battuto contro ogni ipotesi di privatizzazione. È ancora Rifondazione Comunista, tramite il suo consigliere Antonello Corrado, a lanciare la battaglia per l’acqua pubblica. Lo farà tramite una mozione che ha intenzione di presentare per invitare sindaco e giunta a scrivere al governo contro la privatizzazione e ad attivarsi perchè l’acqua rimanga in mani pubbliche. E lo fa con un appello a tutti i soggetti, partitici e non, che si erano riuniti già un paio d’anni fa nel Comitato per l’acqua pubblica.
«Siamo da capo» dichiara il consigliere, «si privatizza. Come successo in Inghilterra, in Francia, ma anche ad Arezzo, ad esempio. Risultato? Le tariffe sono quintuplicate, e i francesi stanno già facendo marcia indietro, visto l’andazzo». E Busto, nel suo piccolo? «Il Comune si deve attrezzare. Piuttosto che imbizzarrirsi sui crocifissi nelle aule scolastiche, il sindaco lo faccia per l’acqua bene pubblico».
Anche perchè nello Statuto comunale è stato inserito quasi all’unanimità questo sofferto passaggio: "Il Comune di Busto Arsizio riconosce l’acqua come bene comune dell’Umanità. Afferma il diritto all’accesso all’acqua da parte di tutti in modo qualitativamente e quantitativamente adeguato e sostenibile. Promuove il mantenimento del carattere pubblico del servizio idrico".
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