Crocifissi, anche la Lega Nord presenta una mozione

Si chiede alla giunta di appoggiare il ricorso del governo

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo il 3 novembre u.s. ha sancito che “…la presenza dei Crocefissi nelle aule scolastiche è una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni”. Il gruppo consiliare bustese della Lega Nord non ci sta e torna alla carica con una mozione urgente, in cui ricorda come in varie riprese il Consiglio di Stato italiano si sia espresso in passato in segno contrario.

La giurisprudenza amministrativa italiana ha infatti affermato che il Crocefisso, a parte il significato per i credenti, "rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica, come valore universale, indipendente dalla specifica confessione religiosa (Consiglio di Stato, parere 63/1998)"; e successivamente che il Crocefisso non deve essere considerato come “suppellettile” o “oggetto di culto”, ma come “un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili (tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti, etc) che hanno un’origine religiosa, ma che sono i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato” (Consiglio di Stato, sentenza 556/2006). Inoltre, che “la laicità non si realizza in termini costanti ed uniformi nei diversi Paesi, ma è relativa alla specifica organizzazione istituzionale di ciascuno Stato, e quindi essenzialmente storica , legata com’è al divenire di questa organizzazione". Anche la Corte Costituzionale, infine, ha riconosciuto che i principi del cristianesimo fanno parte del patrimonio storico del Paese (sentenza 389/04).
In più, ricorda la Lega, la presenza del Crocefisso nelle scuole italiane è prevista normativamente in due regi decreti del 1924 e del 1928 tuttora in vigore.

In una sede destinata all’educazione come la scuola, il Crocefisso riveste per i credenti un valore religioso, argomentano i consiglieri leghisti, ma per credenti e non credenti la sua esposizione "è giustificata in quanto rappresenta e richiama in forma sintetica valori civilmente rilevanti, valori che stanno alla base ed ispirano il nostro intero ordinamento costituzionale, ovvero il fondamento del nostro convivere civile; il Crocefisso per questo svolge una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla professione religiosa professata dagli alunni".

Per queste ragioni si invita la Giunta a sostenere il ricorso del Governo contro la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo; a promuovere iniziative "volte al recupero e alla valorizzazione delle nostre radici cristiane, fondamento della nostra identità storica e culturale"; a "valorizzare il prossimo Natale come festa religiosa di fondamentale significato e curare che nelle scuole per l’infanzia dipendenti da questa amministrazione comunale, pur nel rispetto di tutte le sensibilità, non vengano camuffati i simboli religiosi con altri tratti dalla narrativa o dall’immaginazione".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2009
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