“Trascurati dal Governo”: i frontalieri manifestano a Lugano
L'iniziativa è in programma il prossimo 10 dicembre davanti al Consolato Italiano. La protesta è organizzata dai sindacati Unia e Cgil
Scudo, monitoraggio fiscale, frontalieri di serie A e frontalieri di serie B: la protesta dei lavoratori italiani in Canton Ticino diventerà una manifestazione in programma il prossimo 10 dicembre a Lugano. L’iniziativa è organizzata dai sindacati Unia e Cgil. La decisione di manifestare il 10 Dicembre nella città di Lugano di fronte al Consolato Italiano è stata presa dai lavoratori frontalieri durante le decine di assemblee organizzate dal sindacato UNIA e CGIL con all’ordine del giorno lo scudo fiscale ed al monitoraggio fiscale e
svoltesi nei comuni di frontiera nelle provincie di Como, Varese, Sondrio eVerbano Cusio Ossola nonchè presso le maggiori aziende del territorio ticinese ( es. Fox Town)e terminate Domenica 22 Novembre 2009.
"La manifestazione – hanno spiegato gli organizzatori – intende portare a conoscenza del governo italiano che esistono, nel mondo economico nazionale anche dei lavoratori particolari, i cosidetti lavoratori frontalieri che a causa della loro debole se non assente rappresentanza politica diretta (uno o piu’ rappresentanti dei lavoratori frontalieri al governo) si vedono dimenticati o trascurati durante le prese di posizione negli accordi internazionali (disoccupazionefrontalieri, frontalieri di cat. A(entro i 20km) e di cat. B(oltre i 20k, ecc ecc) ricordando che la ricchezza da loro prodotta non rappresenta una esportazioni di capitali ma bensì una importazioni di capitali dalla Svizzera all’italia ed assoggettata per quanto concerne l’imposizione fiscale da un accordo del 3 ottobre 1974. Con la manifestazione si intende ribadire come, quesi lavoratori che contano sul territorio svizzero circa 52mila frontalieri, rappresentino per il territorio di confine una enorme ricchezza calcola in ben 40 milioni di euro
(ristorni di imposte alla fonte pagate all’anno dai lavoratori e che vengono versati dalla Svizzera all’italia e poi riversati ai comuni di frontiera). Rappresentano inoltre attraverso i loro salari percepiti in
Svizzera una ulteriore ricchezza di ben 1’200 milioni di euro di salari spesi sul territorio di confine".
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
Felice su Targhe false e grimaldelli in auto, due denunce e un uomo in fuga
massimiliano_buzzi su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
eric67 su Cambiano le regole per auto elettriche e ibride a Varese: dai primi di febbraio niente più agevolazioni
Felice su "Giuro che mi sento meno sicuro". A Busto Arsizio il contropresidio degli antifascisti
Papi57 su A Varese le imprese sono sotto pressione: i costi energetici superano la media lombarda
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.