Violentava la figlia della convivente, scappa ma lo arrestano
A stringere il cerchio attorno ad un 40enne accusato di violenza sessuale su una bambina di 12 anni, sono stati i Carabinieri del Nucleo operativo di Varese insieme alla procura di Busto
Ancora una storia di violenza a sfondo sessuale tra le mura domestiche in provincia, questa volta nel Gallaratese. Vittima una bambina di 12 anni che per lunghi mesi ha dovuto sopportare le violenze del convivente della madre fino alla terribile confessione dopo che la madre era stata avvisata dall’amante di lui. E’ finito in manette mentre meditava di scappare un quarantenne sudamericano, accusato di essere l’autore d iripetute violenze sessuali ai danni di una bambina: da qualche giorno era andato via da casa senza dire nulla a nessuno e si era rifugiato a casa della sorella a Milano. A farlo fuggire non è stato il pentimento per le brutali azioni di violenza sulla bambina ma la paura di averla messa incinta: la giovane, infatti, aveva appena cominciato ad avere il ciclo mestruale e dal giorno della prima violenza, aprile 2009, era piombata nel mutismo rifiutando addirittura il cibo. I comportamenti strani della figlia avevano insospettito la madre che, però, nulla avrebbe capito delle violenze alle quali l’uomo la costringeva.
Ad avvertirla di quanto stava succedendo a sua figlia sarebbe stata la ex-fidanzata del convicente, una donna con la quale l’uomo era rimasto in rapporti e alla quale aveva confidato il terribile segreto. La ex, che non aveva digerito il fatto di essere stata lasciata, ha telefonato alla donna e le ha svelato le violenze del convivente. A quel punto la verità le si spalanca davanti agli occhi: il suo uomo non era quello che lei immaginava e sua figlia stava soffrendo da mesi a causa proprio del suo convivente. Alle domande della mamma, però, la bambina nega ancora ma scatta la denuncia e le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese i quali – sotto la direzione del Dott. Luca Gaglio della Procura di Busto Arsizio – hanno ricostruito ogni attimo trascorso in quella casa dal mese di aprile ad oggi, scoprendo uno scenario raccapricciante, fatto di numerosi approcci tentati nei confronti della piccola vittima inerme culminati in veri e propri rapporti sessuali che sono stati riscontrati anche dai medici che per primi l’hanno visitata.
Gli elementi raccolti a seguito della incessante attività investigativa dei militari dell’Arma, hanno consentito di portare alla emissione – da parte del P.M. di Busto Arsizio- di un decreto di “fermo di indiziato di delitto”, per il reato di “abuso sessuale ai danni di minore di anni 14”. Sono scattate così le ricerche dell’autore che, per sottrarsi alla cattura – visto anche il deterioramento dei rapporti nella coppia – aveva lasciato in tutta furia l’appartamento del Varesotto per rifugiarsi a casa di alcuni connazionali in una zona di Milano ad alta densità di extracomunitari. In un solo giorno il cerchio si è stretto intorno al sudamericano, per il quale sono arrivate le manette ai polsi, mettendo così fine alle sofferenze ed alle paure della giovane vittima.
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