Anche il Varese calcio scende “in campo” con il Ponte del Sorriso
In occasione delle celebrazioni per il centenario, la società sportiva di Calcio Varese 1910 ha deciso di vdevolvere parte degli incassi al progetto dell'ospedale del bambino

« I valori di lealtà, educazione e rispetto degli altri devono essere trasmessi ai più piccoli affinché, come abbiamo dimostrato recentemente con la scuola calcio, possano essere di stimolo anche ai più grandi per mantenere un comportamento equilibrato e responsabile – aggiunge il Presidente del Varese 1910, Antonio Rosati – il nostro sogno comune è quello di realizzare a Varese un ospedale e uno stadio, entrambi a misura di bambino per questo lavoreremo tanto per raggiungere questo duplice, grande obiettivo. Ma né il Varese né il Comitato Tutela Bambino in Ospedale possono fare tutto da
soli. Dobbiamo avere l’aiuto tangibile delle istituzioni, che ci sono sempre vicine, e dei finanziatori, pubblici e privati, che devono poter contare su tempi certi per la costruzione di opere fondamentali, e destinate a cambiare il volto della città».
Particolarmente coinvolto anche l’allenatore Sannino: «Ho lavorato per anni in un ospedale, anche con i bambini. So quanta paura hanno e sono convinto che anche nella malattia, il bambino deve essere considerato prima di tutto un bambino».

Particolarmente coinvolto anche l’allenatore Sannino: «Ho lavorato per anni in un ospedale, anche con i bambini. So quanta paura hanno e sono convinto che anche nella malattia, il bambino deve essere considerato prima di tutto un bambino».
Soddisfatta del nuovo tassello che si aggiunge al progetto generale di coinvolgimento della città, Emanuela Crivellaro, presidente del Comitato Tutela bambino in Ospedale, che da anni lotta per dare un volto accogliente all’ospedale dei bambini: «Grazie alla mia, ormai lunga, attività di volontariato ho passato molto tempo con i bambini ammalati e ho potuto sentire le loro paure. Li vedo spesso guarire, ogni tanto dover imparare a convivere con una malattia cronica e, a volte, anche morire. Mi chiedo perché un bambino muore o perché, un piccolo è appena nato e già soffre. E’ una domanda alla quale non sono in grado di rispondere. Però, mi chiedo anche, come possiamo fare per aiutare i bambini ammalati? Possiamo fare molto. Ma, prima di tutto, dobbiamo ascoltarli, vedere con i loro occhi, pensare con la loro mente, immaginare con la loro fantasia, sentire con il loro cuore, per capire come loro percepiscono una realtà che non ha niente a che vedere con la vita normale: l’ambiente ospedaliero».
Grato per il coinvolgimento dell’associazione sportiva anche il direttore dell’azienda ospedaliera Walter Bergamaschi: «L’Associazione Sportiva Varese 1910 ha iniziato il campionato nel migliore dei modi e chissà che riesca a festeggiare il proprio centesimo compleanno con la promozione in serie B. Certo, la stagione è ancora lunga, ma per l’Azienda ospedaliera di Varese e, in particolare, per il Ponte del Sorriso, la squadra si è già meritata la serie A, con la decisione di devolvere parte degli incassi derivanti dagli eventi in programma per festeggiare l’anniversario alla realizzazione dell’Ospedale della mamma e del bambino. Tengo ad esprimere un sentito ringraziamento a tutta la società per l’impegno che si è assunta a favore di questo importante progetto, che sta nascendo davvero sotto un’ottima stella, la stella dei campioni. E chissà davvero che per i bianco-rossi questo ‘gioco di squadra’, ispirato dalla solidarietà, non porti fortuna in campionato. Il che, si sa, non guasta mai!».
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