Casse vuote, anche il liceo Cairoli bussa al Ministero
Con oltre 100.000 euro di crediti in attesa, lo storico liceo varesino chiede ciò che gli spetta per garantire l'alta qualità di insegnamento ai suoi ragazzi
Anche il liceo classico Cairoli di Varese batte cassa. Ridotte le finanze al lumicino, in attesa che i suoi crediti vengano saldati dal Ministero dell’Istruzione, il Presidente del consiglio di Istituto Flavia Tosi e il dirigente del liceo Daniela Tam Baj hanno deciso di mettere nero su bianco il lungo elenco delle somme attese dall’istituto e di chiedere al Ministro, al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, al direttore dell’ufficio varesino, rendendo partecipi anche gli assessori provinciali competenti, il la propria situazione economica per non lasciare l’istituto con le casse vuote.
«La scuola – si legge nella richiesta – per mantenere alto il livello di offerta formativa storicamente conquistato, ha attinto sin’ora al fondo di istituto e a contribuzioni esterne: situazione non oltremodo sostenibile perchè con il 2009 ha attinto a tutte le riserve e non solo. Per permettere l’attuazione di quanto programmato ha dovuto attingere già nei primi mesi di quest’anno scolastico ai contributi versati dalle famiglie per lo svolgimento di tutto l’anno 2009-2010. Crediamo che i nostri studenti meritino l’alto livello di offerta formativa finora maturato e abbiano diritto ad ambienti e strumentazioni al passo con i tempi, strumentazioni oggi solo in parte disponibili grazie a contributi esterni».
A guardare i conti, l’istituto vanta dallo Stato crediti per oltre 100.000 euro: 46.000 per la mancata corresponsione delle spese per l’esame di Stati dal 2002 al 2006, il mancato pagamento dei fondi da parte dell’Ufficio scolastico per 17.000 euro, il mancato pagamento delle supplenze negli anni 2007 e 2008 per quasi 16.000 euro, la non corresponsione di fondi per attività del gruppo sportivo o altre funzioni strumentali o aggiuntive per 29.000 euro, oltre il mancato pagamenti delle spese di funzionamento del 2009 ( spese per l’amministrazione della scuola).
Una situazione, quella del Cairoli, comunissima sia tra gli istituti superiori sia tra le scuole di primo grado che faticano a far quadrare il bilancio: « Stiamo attraversando un momento di grande sofferenza – commenta la dirigente Tam Baj – e ci avviamo ad affrontare una riforma che ci concede più autonomia. Ma per lavorare in autonomia occorre una capacità contrattuale ed economica che oggi non esiste. Si sono ridotti i finanziamenti per le ore aggiuntive, non si hanno finanziamenti ordinari. Stiamo andando avanti con il contributo volontario delle famiglie, ma quei fondi andrebbero destinati ad altre iniziative come il sostegno dei ragazzi in difficoltà economica. E mi creda, con questa crisi, le richieste di aiuto sono diventate molte».
Sotto l’albero di Natale, Daniela Tam Baj, come tutti gli altri colleghi della provincia, vorrebbe trovare un po’ di speranza: « Mi auguro solo che tanta "sofferenza" serva per sistemare al meglio una macchina che dovrà affrontare le sfide che attendono il mondo della scuola».
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