Graglia: “La diga salvaguarderà le imprese
Il presidente degli industriali varesini esprime "grande soddisfazione" per la conclusione dell'opera. "Le risorse spese per la sua costruzione sono largamente inferiori ai danni provocati dalle alluvioni"
Il Presidente dell’Unione Industriali varesina Michele Graglia esprime «grande soddisfazione per l’inaugurazione della diga sull’Olona». Un plauso alle istituzioni del terriotorio che nasce dalla
consapevolezza dell’importanza dell’opera per la salvaguardia delle imprese che hanno sedi e siti produttivi in riva al fiume: «Esprimo soddisfazione e apprezzamento per quanto fatto dalle istituzioni, in particolare la Provincia di Varese nella persona dell’ex-Presidente On. Marco Reguzzoni e del Presidente attuale, Ing. Dario Galli. Il primo, per aver preso la decisione, nel protrarsi dell’assenza di contribuzioni da parte dello Stato, di finanziare il completamento dell’opera attraverso risorse proprie della Provincia. Il secondo, per aver portato a termine i lavori.

Per gli imprenditori con aziende localizzate in valle Olona, quella di oggi è una giornata da festeggiare. Essa segna la fine di un incubo, quello vissuto tante volte nel momento in cui una qualsiasi precipitazione atmosferica di un certo rilievo rischiava, come è più volte accaduto, di far esondare il fiume allagando gli insediamenti produttivi».
Il presidente di Univa ricorda anche l’importante contributo dato dagli industriali della provincia, primi promotori dell’intervento. «È anche una giornata di particolare compiacimento perché il progetto della diga è stato non solo ideato, ma anche predisposto per iniziativa degli stessi imprenditori. I quali, dopo anni di sollecitazioni alle amministrazioni pubbliche, nell’inerzia di queste ultime, decisero di costituirsi nella “Associazione per la tutela del fiume Olona e del suo territorio” con lo scopo di mettere a disposizione risorse economiche per far redigere un progetto da parte di ingegneri idraulici, particolarmente esperti nel campo.
Il progetto venne condiviso dal Magistrato del Po, che lo fece proprio. Iniziarono i lavori di costruzione del manufatto, ma presto si bloccarono. Diversi intoppi, di carattere amministrativo e finanziario, si frapposero e l’opera non sarebbe stata portata a compimento se non ci fosse stata la costante azione di sollecitazione da parte della Associazione degli industriali rivieraschi, presieduta dall’imprenditore Attilio Tronconi, e della stessa Unione Industriali.
Poi, finalmente, dopo diversi anni, i lavori si sono potuti concludere grazie alla sensibilità dell’amministrazione provinciale.
Da quando gli imprenditori hanno iniziato ad occuparsi della questione, sono trascorsi circa quarant’anni. Da quando il progetto di fattibilità, pagato dagli stessi imprenditori, è stato presentato alle autorità – era il luglio 1981- ne sono trascorsi ventotto.
Ora, la diga sull’Olona – meglio denominata “vasca di laminazione delle piene” – è cosa fatta. Essa dimostrerà nel tempo la propria utilità non solo per la salvaguardia delle attività imprenditoriali e del lavoro nella valle Olona, ma anche per quella delle opere civili: le case, le strade, i ponti. Tutti manufatti anch’essi danneggiati ripetutamente durante le piene del fiume negli ultimi decenni, che hanno comportato danni ingenti per le aziende, le famiglie, gli enti locali chiamati a ripristinare opere pubbliche.
Essa dimostrerà anche che le risorse spese per la sua costruzione sono largamente inferiori all’equivalente monetario dei danni provocati dalle alluvioni e, quindi, alle risorse da reperire per il ritorno alla normalità.»
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