Hockey: a volte ritornano
Secondo un quotidiano, Stefano Tacconi vorrebbe diventare presidente dell'Hockey Varese, cinque anni dopo il suo fallimento nel calcio biancorosso. Al suo fianco Mariella Meucci: un film già visto
Marzo 2004, la sala matrimoni di Palazzo Estense (foto a lato) ospita una conferenza stampa piuttosto a sorpresa in cui si annuncia il nuovo presidente del Varese Football Club: Stefano Tacconi. Con lui il nuovo allenatore biancorosso, Paolo Beruatto, cui la famiglia Turri – proprietaria della società – ha appena affidato la guida tecnica di una squadra in difficoltà. L’ex giocatore granata, tra l’altro, rilevò in panchina un "certo" Giuseppe Sannino…
Giugno 2004, il Varese del presidente Tacconi conquista una vittoria inutile, 2-1 a Reggio Emilia e viene retrocesso dalla C1 alla C2, preludio al fallimento estivo. I Turri usciranno definitivamente di scena, la mini-cordata messa insieme da Ricky Sogliano riesce a iscrivere un neonato Varese 1910 al campionato di Eccellenza, Stefano Tacconi si defila salvo ricomparire di tanto in tanto alla tv facendosi passare per "presidente del Varese".
La parabola sportiva di uno dei più grandi portieri italiani degli ultimi trent’anni ha già attraversato il cielo della Città Giardino senza lasciare tracce positive, anzi. Per questo motivo la notizia riportata dal quotidiano "La Provincia di Varese" lascia a bocca aperta: secondo il giornale di via Carrobbio Tacconi starebbe premendo per entrare alla grande nell’Hockey Club Varese, squadra che ha appena rinnovato le cariche societarie. L’ex portiere si candida a ricoprire il ruolo di presidente giallonero, porterebbe uno sponsor a lui legato e ingenti investimenti legati a non meglio precisati finanziatori maltesi e russi.
Al suo fianco, sempre secondo "La Provincia", ci sarebbero l’avvocato Beppe Armocida, nell’ultima stagione già accostato(si) alla dirigenza mastina senza mai entrare a fare parte del consiglio direttivo, il presidente della Pro Loco Varese Giancarlo Di Ronco, e Mariella Meucci. Quest’ultima, già dirigente negli anni d’oro, era ricapitata sulla scena giallonera nell’estate scorsa. Dopo un periodo passato a cercare sponsor per la prima squadra e dopo aver incassato un paio di generose proroghe per l’iscrizione al campionato, si distinse per una conferenza stampa surreale in cui spiegò come la Serie A2 sarebbe stata non consona al blasone della società (e allora perché cercare i fondi nei mesi precedenti?). Il tutto condito dalla solita richiesta di gestire in prima persona il palaghiaccio di via Albani, stessa condizione posta da Tacconi nell’intervista a "La Provincia".
Ora, per favore, qualcuno ci spieghi due cose: perché dovremmo fidarci e perché l’hockey finisce sempre nella lista dei bistrattati.
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