Il made in Italy vince alla Camera
Quasi all'unanimità passa il provvedimento che protegge i prodotti realizzati in Italia: 543 voti favorevoli su 545. La Camera ha dato il via libera alla Legge Reguzzoni - Versace, che promuove l'etichetta trasparente e la tracciabilità del tessile
Cinquecentoquarantatrè su 545: mancavano solo due voti all’approvazione all’unanimità dei votanti del progetto di legge sul made in Italy nel tessile. La Camera dei deputati, questa mattina 10 dicembre 2009, è stata chiara: la Legge Reguzzoni – Versace, che promuove l’etichetta trasparente e la precisa tracciabilità dei prodotti del tessile, s’ha da fare.
Il progetto, nato nella brughiera varesina grazie al deputato Marco Reguzzoni (a destra nella foto) e alla sollecitazione di un gruppo di imprenditori del settore autodefinitosi “I contadini del tessile” ha superato quindi il primo scoglio importante. Ora, per diventare legge italiana ha bisogno dell’approvazione del Senato: «Che ha davanti a sé però una votazione di grande compattenza: per fare un esempio, a questa legge sono stati proposti 16 emendamenti tutti votati compattamente. 11 di questi sono stati respinti e 5 accettati» ha spiegato Reguzzoni, a Roma per le votazioni.
Tra i due soli deputati che non hanno votato a favore, uno di questi era il viceministro alle attività produttive Adolfo Urso, che ha però motivato l’asstensione con il fatto che la legge va a colpire un regolamento UE al quale potrebbe non essere allineata: ed è questo in realtà, lo scoglio più difficile da superare, una volta che il “Made in Italy” diventa legge italiana.
«Sono molto contento – ha commentato a caldo, ancora dal clamore dell’aula, il primo firmatario Marco Reguzzoni – Questo è un grande risultato per Busto Arsizio, Varese e tutto l’Alto milanese. Anche perchè questa è una legge nata nel capannone di Roberto Belloli (a sinistra nella foto) ma è diventata un elemento importante per tutto il territorio».
Belloli, che proprio nella sua azienda ha ospitato il primo incontro dei “contadini del tessile” che poi ha dato vita al progetto di legge, è ovviamente soddisfatto di come è andata la votazione, da lui personalmente seguita nella capitale: «diciamo che è stato un ottimo risultato, che dimostra chiaramente che quando si lavora insieme, la politica è di fianco all’Italia che lavora. La manifattura è la spina dorsale dell’Italia e l’economia mondiale non si muove se non c’è la produzione».
Quello della Camera era uno scoglio notevole. Ce ne sono altri?
«In realtà, lo scoglio importante era il passaggio tecnico della commissione, che di fatto ha dato il nulla osta alla presentazione della legge. Adesso sono tutti passaggi politici, e in questo senso il fatto che la legge sia passata con un plebiscito alla Camera illumina positivamente il prossimo passaggio al Senato. Certo, chi ha messo i bastoni fra le ruote fino ad oggi, andrà avanti anche dopo. Ma il parlamento si sta consapevolmente rendendo conto che questa non è una legge per una lobby, ma per tutta l’Italia che lavora»
Tant’è vero che varare una legge che dica con trasparenza la vera provenienza di un prodotto tessile “made in italy” è ormai considerato quasi limitativo: «Questa legge è destinata ai settori del tessile, dell’abbigliamento, delle calzature, dell’arredo casa e della conceria – aggiunge infatti Belloli – Ma altri settori ci hanno già detto che vorrebbero essere inseriti in questo contesto. Perchè questa è una legge che sfonda un muro: il concetto di proteggere l’identità dei prodotti fatti in Italia. Un concetto che va fatto passare anche in Europa, che è l’unico paese che non ha ancora una legge per l’etichettatura dei prodotti interni. Questa legge, in fondo, dà una opportunità all’Europa. Perchè uno stato membro sta per dare una regola alla trasparenza, ed è un metodo che potrebbe valere anche per molti altri».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Lina Hepper su La Provincia di Varese studia un gestore unico dei rifiuti: "Una strategia a lungo termine per anticipare il futuro"
Cloe su Quattro eccellenze varesine premiate dai Travelers' Choice 2025 di TripAdvisor
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.