Le indagini sul crollo, sotto sequestro gli impianti del gas
Ancora senza indagati il fascicolo aperto dalla procura che indaga sulle cause dello scoppio di una palazzina a Borsano nel quale sono morte due persone. Nessun elemento fa pensare al suicidio
Sono stati posti sotto sequestro in attesa delle necessarie indagini e verifiche da parte della Procura gli impianti del gas della palazzina crollata ieri mattina in via San Pietro a Borsano, popoloso quartiere di Busto Arsizio. Le indagini sulla causa dello scoppio proseguono dopo che ieri erano stati ascoltati a sommarie informazioni i due dipendenti di Agesp che la sera prima del tragico evento erano stati in via San Pietro per verificare una fuga di gas segnalata da diversi cittadini. Attualmente esistono solo delle ipotesi di reato (disastro colposo oppure omicidio colposo) ma non ci sono ancora indagati anche se la possibilità che Andrea Rosignoli, una delle due vittime del crollo, abbia tentato il suicidio si allontana. Nulla degli elementi, raccolti dagli uomini del commissariato di via Candiani, fanno pensare che l’uomo avesse intenzioni suicide mentre sarebbe più d’uno l’elemento che accentra l’attenzione su chi ha effettuato i controlli la sera prima dell’esplosione.
Gli stessi familiari hanno escluso che Andrea potesse fare una cosa di questo tipo e l’hanno dichiarato alla Polizia. Al di là dell’ipotesi suicidio le indagini si stanno concentrando proprio sulla ricostruzione fornita dai due tecnici di Agesp che nella tarda sera del 2 dicembre erano in via San Pietro. Sarà ora la Procura a decidere nei prossimi giorni se e chi iscrivere al registro degli indagati, non prima di aver incaricato il medico legale di effettuare l’autopsia sui due corpi. sarà proprio l’esame autoptico, infatti, a svelare l’ora del decesso di Andrea Rosignoli e a definire una parte della vicenda.
Nel frattempo Agesp ha nominato come legale Vittorio Celiento il quale ci tiene immediatamente a precisare che al momento «la società del gas non è indagata e nessuno dei dipendenti lo è in quanto la Procura non ha ancora comunicato nulla in questo senso». Anche per Celiento, comunque, sarà fondamentale stabilire, tramite l’autopsia, la quantità di gas nei polmoni e la causa della morte, almeno per quanto riguarda Andrea Rosignoli.
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