Maltrattamenti, sequestrato un canile
Trentaquattro gli animali "salvati" dal servizio di vigilanza zoofila che ora cercano casa
Si trovavano in condizioni penose in una struttura inadeguata ad ospitarli, affidati ad una persona non in grado di garantire loro attenzioni, nutrimento e condizioni di vita dignitose, e che anzi condivideva di fatto le loro condizioni. Trentaquattro cani sono stati così "salvati", dopo un lungo tira e molla, dal Servizio di Vigilanza Zoofila della provincia di Varese, che agendo d’iniziativa, ma con l’assenso della Procura di Busto Arsizio, ha sequestrato la struttura di Arsago Seprio in cui si trovavano gli animali, tutti in condizioni di salute molto malandate.
La vicenda prende le mosse già dall’estate 2008 quando una cittadina arsaghese segnala la situazione degli animali presentando poi in febbraio un esposto alla polizia locale. Nel luglio scorso interviene il nucleo ecozoofilo – ora ridenominato, come si è visto – con il coordinatore Francesco Faragò, i NAS dei carabinieri e l’Asl che compiono un sopralluogo congiunto e la proposta al sindaco di sgomberare l’area e di trovare idonea collocazione agli animali. Ma viste le lungaggini («chi di dovere sapeva, ma a lungo non si è mosso nulla» lamenta Faragò), il servizio di vigilanza zoofila, che ha tenuto puntuale documentazione fotografica della situazione e del suo evolversi, ha fattto scattare il "blitz" lo scorso 14 dicembre, una volta individuata una sede alternativa in cui trasferire gli animali.
Sequestrati questi ultimi al proprietario, i veterinari ne hanno accertato lo stato gravemente precario, con numerose patologie e per molti anche uno stato di denutrizione: uno dei 34 animali è morto nei giorni immediatamente successivi nonostante le cure. Al servizio il pm titolare del fascicolo ha affidato la custodia delle bestiole, e già due cani hanno potuto essere adottati. Proprio questo è ora il problema da affrontare: cibare, curare e trovare una casa a 33 amici con le quattro zampe. Non è l’unico però: l’area del canile dovrà essere bonificata dalla presenza di Eternit (e quindi di amianto) in lastre, non sempre integre. Al proposito sono state avvisate le strutture locali dell’Arpa.
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