Marcia indietro su Facebook: niente censura, solo autoregolamentazione

I contenuti violenti comparsi dopo l'aggressione a Berlusconi avevano portato il Governo ad annunciare oscuramenti. Ora, dopo la riunione con i social network, si ripropone l'approccio morbido della prevenzione

censura facebook maroni social networkNon una nuova legge, cosa che comporterebbe una stretta della morsa della censura, ma un codice di autoregolamentazione. Questa è la soluzione individuata dal Ministro Maroni durante l’incontro con i principali responsabili dei social network italiani: Facebook, Microsoft, Google, Telecom, Wind, Vodafone, H3G, Fastweb, British Telecom, Associazione italiana internet provider, Assotelecomunicazioni e Confindustria.

L’incontro era stato richiesto proprio dai vertici di Facebook, dopo le polemiche riguardanti la nascita di gruppi a favore delle aggressioni fisiche al premier Berlusconi. In realtà, quella di Maroni, sembra quasi una marcia indietro.

Pochi giorni prima dell’incontro al Viminale il ministro aveva minacciato repressione e oscuramenti delle pagine che incitavano alla violenza. Un provvedimento controproducente e, soprattutto, di difficile applicazione considerando i milioni di messaggi che compaiono giornalmente su Facebook. 

L’idea di un codice di autoregolamentazione, che prevenga i reati invece di punirli, secondo il ministro sarebbe un’anteprima mondiale, il primo accordo tra uno stato e il mondo dei social network. Questo è solo in parte vero: in realtà da circa due anni esiste già un codice di autoregolamentazione a livello europeo, chiamato "The Safer Social Networking Principles for EU". Questo codice, sottoscritto da tutti i più importanti social network, ha aspirazioni più ampie: oltre a limitare i contenuti violenti prova a proteggere i minori e i valori di privacy.

Nemmeno a livello locale siamo nuovi ai codici di autoregolamentazione: nel 2003 era nato il Codice di autoregolamentazione "Internet e Minori", ma fu un fallimento. Il Codice, poco vincolante, venne dimenticato, e il Comitato Internet e Minori venne soppresso per essere accorpato nel Comitato Media e Minori (che, ad oggi, si è occupato quasi esclusivamente di tv).

L’autoregolamentazione è lo strumento preferito da governi mondiali quando si parla di tecnologia, perché i tempi delle leggi non sono in grado di adattarsi ai ritmi delle innovazioni. Ma per renderli efficaci occorrono buone idee e clausole vincolanti, una condizione che dovrà essere verificata nei prossimi giorni, quanto Governo e social network si riuniranno nuovamente per definire le linee guida dell’accordo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Dicembre 2009
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