«Mio marito salvo per miracolo»

Parla Giuseppina Lucenti, moglie di Santo Pesce che a quell'ora stava uscendo di casa quando lo scoppio l'ha sbattuto a terra. Se fosse successo pochi secondi dopo l'uomo sarebbe finito sotto le macerie

Santo Pesce stava uscendo come tutti i giorni per andare a lavorare. Si alza presto la mattina e alle 7,15 è già fuori di casa. Questa mattina, però, il buio invernale che a quell’ora del mattino avvolge la città, è stato illuminato da una luce innaturale e accecante mentre il fragore dell’esplosione della palazzina di fianco a casa sua lo stordisce. Santo Pesce è vivo per miracolo. L’esplosione che lo ha investito con la sua onda d’urto lo ha risparmiato. La moglie Giuseppina ha ancora la voce tremante alle tre del pomeriggio mentre racconta quello che è accaduto a suo marito, lui è in ospedale a farsi medicare ma, fortunatamente, le conseguenze non sono state gravi per lui.

Santo e Giuseppina abitano, con la figlia, al civico 7 (nella foto il portone rimasto in piedi) proprio di fianco alla palazzina crollata sotto il grande boato causato dal gas: «Ieri sera, quando sono tornata a casa attorno alle 11 – racconta la figlia – ho detto ai miei che per strada c’era un forte odore di gas. Poi abbiamo visto i tecnici al lavoro e ho pensato che si sarebbe sistemato tutto». In casa l’odore di gas non è arrivato, Giuseppina aveva appreso dalla figlia che in strada si sentiva quell’odore: «Davvero non credevo che al mattino potesse ancora esserci quella maledetta perdita – racconta Giuseppina – come ogni mattina mi sono alzata per fare il caffè a mio marito. Poi lui è uscito di casa e ho sentito il botto, pensavo fosse rimasto coinvolto e invece l’ho trovato a terra, sbalzato dallo spostamento d’aria ma intero. Se fosse uscito pochi secondi prima sarebbe rimasto sotto le macerie».

La casa di Santo e Giuseppina è rimasta incredibilmente in piedi mentre quella del civico 9 era diventata un ammasso di detriti e polvere: «Non so se questa sera rientrerò in casa – racconta ancora – devono ancora dirci se ci sono rischi e poi c’è il problema del gas e della corrente che hanno staccato in tutta la via». L’ultima parola è per Andrea Rosignoli, vittima insieme a Stefania Zhu del crollo e che la signora conosceva poco: «Abitava qui da un paio d’anni – conclude Giuseppina – era un uomo alto e grosso che vedevo spesso passare ma niente di più».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2009
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