Poche strade e i turisti comprano casa altrove

È per loro un problema così importante che ne hanno fatto il tema principale della loro assemblea annuale. La mancanza di infrastrutture moderne in provincia, infatti, non è un limite solo per le industrie o i lavoratori pendolari, ma anche per gli agenti immobiliari, che ne hanno parlato nel corso dell’assemblea annuale di Fimaa Confcommercio Varese, svoltasi nei giorni scorsi a Ville Ponti. Una mancanza che ha trascinato il varesotto e i suoi laghi da luogo di seconde case dei milanesi  e di vacanza dei tedeschi, a deserto turistico.
«La mancanza di collegamenti veloci sul mercato immobiliare incide, e parecchio – conferma infatti Santino Taverna (nella foto), presidente della Fimaa varesina, la associazione legata a Confcommercio che aggrega gli agenti immobiliari del territorio – . La provincia di Varese fino agli anni ’80 ha attirato turisti sia d’Oltralpe che dal bacino milanese: erano in molti, tra questi ultimi, ad avere la seconda casa sui laghi. D’altra parte la morfologia del nostro territorio è perfetta per questa tipologia di turisti. Ora però, per i turisti del bacino milanese è diventato insostenibile. Per i turisti d’oltralpe poi non c’è niente: e in questo senso il tratto ferroviario dell’Arcisate Stabio è qualcosa di non più rimandabile».

Un problema, poi, che non è nemmeno solo legato alla presenza di autostrade o ferrovie: «Per i paesi rivieraschi del Lago Maggiore – continua Taverna – c’è un altro tipo di mancanza di infrastrutture: quelle per il turismo nautico da diporto. Se giro in barca per il lago Maggiore e voglio scendere a prendere un caffè mi rivolgo alla sponda piemontese perchè su quella lombarda, a parte qualche rarissima eccezione, non ci sono attracchi. Una mancanza che si riflette negativamente sul turismo dei locali ma anche sul mercato immobiliare: il valore degli immobili dipende infatti direttamente dalla richiesta turistica, tanto è vero che di là il mercato è frizzante, di qua è in agonia».

Taverna non ha una lista di desideri per migliorare il mercato immobiliare, ma una priorità sì «La Pedemontana, che toglierebbe un po’ di traffico all’autostrada dei laghi. Poi l’Arcisate – Stabio, e anche la Lisbona – Kiev, il cosiddetto corridoio 5, che passerebbe da Malpensa. Quest’ultima risorsa risolverebbe un altro elemento sensibile del varesotto, perchè ora, così com’è, l’aeroporto non può esprimere tutte le sue potenzialità. Queste sono delle assolute necessità. Perchè la mancanza di infrastrutture è un ulteriore fardello che pesa sulle chance di ripresa della nostra provincia dopo la crisi. Crisi nella quale noi ci siamo trovati in posizione più svantaggiate delle altre provincie lombarde. I nostri prezzi anche prima non erano al pari di Milano, Como o Lecco. Così, quando è arrivata la crisi e i prezzi hanno dovuto scendere, mentre dalle altre parti se la sono cavata meglio perchè il margine era più alto, mentre noi avevamo già margini bassissimi. Quindi la crisi sta per finire e noi siamo in linea di partenza gli altri sono pronti a partire con le scarpe da ginnastica noi invece a piedi nudi».