Spostamento del monumento ai caduti, l’Anpi boccia piazza Trento e Trieste
L'associazione dei partigiani chiede al sindaco, associato, di riconsiderare la decisione di spostare il monumento da piazza Vittorio Emanuele e si appella alla soprintendenza perchè verifichi la nuova collocazione
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Anpi di Busto Arsizio contro l’imminente spostamento del monumento ai caduti da piazza Vittorio Emanuele II a piazza Trento e Trieste.
Sono oramai prossime le operazioni di smontaggio del Monumento ai Caduti di Piazza Vittorio Emanuele II, e suo successivo riposizionamento in Piazza Trento e Trieste, senza alcuna certezza sulle tempistiche. L’A.n.p.i., già si era espressa, su richiesta dell’amministrazione comunale, assieme alle altre associazioni combattentistiche, affinché il monumento fosse ricollocato in una posizione dignitosa, qualora non fosse possibile mantenere nella sua attuale collocazione.
Era seguito un vivace dibattito a livello cittadino che aveva visto, contrari all’ipotesi di spostamento, schierarsi rilevanti personalità istituzionali e non, quali il Prevosto dell’epoca Mons. Livetti, l’ex sindaco Rossi, alcuni rappresentanti dei partiti politici – di maggioranza e d’opposizione – , ed anche la creazione di gruppi su Facebook a sostegno del “No”. Si è realizzato poi il primo referendum consultivo svoltosi nella città di Busto Arsizio, che non aveva raggiunto il quorum per essere dichiarato valido.
Peraltro oltre 6.000 cittadini si sono recati alle urne. A loro và il nostro plauso : da partigiani a noi piace più chi si schiera, di chi rimane passivo, e non a chi ha invitato all’astensione, beandosi poi della mancata partecipazione. Ma il riposizionamento in Piazza Trento e Trieste è da considerarsi dignitoso? A detta dell’A.n.p.i., no.
Al di là del pregio di trovarsi in posizione centrale, altri vantaggi per il nostro – perché tale lo sentiamo – monumento , onestamente non ne vediamo: la piazza Trento Trieste è angusta, stretta tra edifici pubblici e privati, aperta alla circolazione delle auto, ed il monumento là in mezzo, che figura ci farebbe? Sarebbe niente di più che uno spartitraffico. Inoltre non si immaginano le difficoltà alla circolazione ed ai residenti che si creerebbero a svolgere le manifestazioni in questa piazza.
Sappiamo che, a livello cittadino, sono state avanzate altre diverse proposte sulla nuova collocazione del Monumento ai Caduti: meritevoli di attenzione a nostro modo di vedere, sono quelle che lo vorrebbero “sistemato” nel parco antistante al Museo del Tessile oppure in Piazza De Gasperi, in posizione adiacente a quell’edificio di proprietà comunale di via Mazzini n.21 che si vorrebbe – il condizionale è d’obbligo – destinare a sede di associazioni (sarebbe bello se si pensasse, come qualche valente architetto sta facendo, ad un progetto di riqualificazione dell’intera area che vedesse le associazioni d’arma e combattentistiche vedersi assegnata la Sede in tale edificio, e che, tutte insieme, presidierebbero il Monumento ai Caduti!).
Invitiamo pertanto l’Amministrazione – e, per primo, il Sindaco, nostro associato – a riconsiderare la sua decisione. Invitiamo altresì la Soprintendenza a recarsi in loco, per vedere a quale sorte sarebbe relegato quello che, a torto o a ragione, è considerato il monumento più conosciuto di Busto Arsizio. Invitiamo la cittadinanza a farsi sentire, in tutti i modi e le forme, per garantire al nostro monumento una sorte migliore di quella a cui è destinato.
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