Un albero di castagno in ricordo di Anna Frank

L'albero simboleggerà il desiderio di libertà della ragazzina olandese perita nei lager nazisti,e ricorderà tutte le vittime dell'Olocausto

L’Amministrazione Comunale di Vanzaghello e la locale sezione ANPI “C. Moscatelli” pianteranno un castagno domenica 31 gennaio in memoria di tutte le vittime della barbarie nazi-fascista e in omaggio a tutti gli eroi della Resistenza. L’iniziativa andrà a cadere nel periodo delle commemorazioni dell’Olocausto, che oltre agli ebrei, vittime predesignate della malvagità hitleriana, vide perire milioni di slavi dell’Est europeo, cittadini sovietico del Caucaso e dell’Asia centrale, e centinaia di migliaia di oppositori europei del nazismo.
La scelta del castagno è legata al ricordo della figura di Anna Frank, l’adolescente olandese di religione ebraica simbolo imperituro delle sofferenze inflitte a tanti innocenti.
Durante un discorso tenuto nel 1968 Otto Frank descrisse quello che aveva pensato leggendo per la prima volta il diario della figlia:
“Come potevo sapere quanto fosse importante per Anna vedere uno spicchio di cielo azzurro, i gabbiani in volo o il castagno, se non aveva mai mostrato interesse per la natura? Ma quando si è sentita un uccellino in gabbia ha desiderato ardentemente il contatto con la natura. A confortarla bastava il pensiero dell’aria aperta.”

Il castagno che Anna Frank vedeva dal suo spicchio di finestra sta morendo. Ma il desiderio di libertà non può morire e così… “Il primo innesto di un ramo dell’albero di castagno che Anna Frank guardava dalla sua finestra è avvenuto in un parco cittadino di Amsterdam: gli innesti serviranno a far crescere altri alberi. Altri 150 rami verranno piantati in diversi paesi del mondo in omaggio alla memoria di una ragazzina ebrea morta in un campo di concentramento nazista lasciando nella soffitta dove si nascondeva con la sua famiglia un diario. Quel diario ci ha raccontato la disfatta dell’umanità come pochi libri hanno potuto e saputo fare. Quel tempo, quegli anni, li abbiamo appresi dai racconti orali di testimoni che li hanno vissuti e da libri che ci hanno tramandato storie di gente scomparsa nel nulla e storie di gente uccisa nei luoghi in cui viveva. Come tante fotografie in bianco e nero queste storie ci hanno detto la sofferenza dell’umiliazione e della morte e il miracolo della resistenza.
L’albero di Anna Frank, il vecchio castagno, diventa così un simbolo. Mi piace pensarlo come il segno di un patto con quante più persone possibili. Se l’arcobaleno fu dono divino per sancire un’alleanza con gli uomini dopo il diluvio, ci sia almeno un albero a crescere e a ricordarci che il mondo è di tutti e di ognuno. “ (N. Agustoni)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Dicembre 2009
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