4.13 Cure termali
Tutto quello che c'è da sapere sul Sistema Sanitario italiano e svizzero
4.13 LE CURE TERMALI
- La terapia termale
- Come accedere alle cure termali
- Durata
- Cicli curativi
- Indicazioni, metodiche, controindicazioni
- Patologie che possono trovare reale beneficio dalle cure termali
La terapia termale
Le cure termali, più precisamente dette cure idro-fango-termali, utilizzano come mezzo curativo le acque minerali o i loro derivati, fanghi, muffe, vapori, nebulizzazioni, che hanno una riconosciuta efficacia terapeutica per la salute nelle fasi di prevenzione, di terapia e di riabilitazione di alcune malattie. La terapia termale non è alternativa, né sostitutiva al trattamento farmacologico, consente di migliorare la salute grazie a cure naturali a base di acque e fanghi terapeutici.
La cura con le acque minerali è detta anche crenoterapia, e può essere impiegata in associazione o integrazione con presidi farmacologici per il conseguimento di risultati terapeutici ottimali.
La terapia termale può conseguire risultati clinicamente evidenti già al termine del ciclo terapeutico anche se la sua azione più importante si realizza a distanza con la possibile riduzione del numero degli episodi di riacutizzazioni e della loro intensità e con un miglioramento della sintomatologia di fondo interepisodica.
Paradossalmente, nel corso delle cure e nel periodo immediatamente seguente si può assistere ad una riaccensione della sintomatologia alla quale non va attribuito significato in quanto esprime il processo di adattamento dell’organismo alla cura (crisi termale).
Le acque minerali sono suddivise in classi in base soprattutto alle caratteristiche chimiche e fisiche dominanti (concentrazione ionica, radioattività, temperatura, contenuto in solfuri, solfati, cloruri, bicarbonati etc.) e ad ogni classe vengono riconosciute azioni terapeutiche comuni.
L’autorizzazione ministeriale all’utilizzo terapeutico delle acque minerali non viene data alle classi di acqua ma alle singole sorgenti.
Le controindicazioni alle cure termali sono sempre alla metodica o al mezzo impiegato. Le controindicazioni possono essere relative: alla natura della patologia, alla fase della malattia, a patologie concomitanti. Ogni controindicazione deve inoltre essere esaminata in relazione alla metodica e al tipo di acqua utilizzati.
Come accedere alle cure termali
Ciascun assistito ha diritto ad usufruire, con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale, di un solo ciclo di cure (12 sedute) nell’arco dell’anno solare (1° gennaio-31 dicembre).
Nel caso della terapia inalatoria sono posti a carico del S.s.n. i costi relativi a due tipologie di cure (es.: inalazioni e aerosol per 12+12 applicazioni).
Eventuali cure aggiuntive sono a carico dell’assistito. A seguito di specifico accordo con l’INPS e l’INAIL, gli assistiti da questi due Enti possono fruire di alcune cure aggiuntive e di trattamenti non previsti per gli altri assistiti, come, ad esempio, la riabilitazione motoria in acqua.
Per fruire di cure termali è sufficiente farsi rilasciare la prescrizione su ricettario del Servizio Sanitario Nazionale da un medico di medicina generale, da un pediatra di libera scelta o da uno specialista in una delle branche attinenti alle patologie curabili.
La validità della ricetta di prescrizione di cure termali è di 365 giorni ma la cura, una volta iniziata, deve completarsi in 12 giorni, fatta salva diversa indicazione dal medico termalista che può invitare il paziente a interrompere la cura per riprenderla più avanti.
Per l’accesso alle cure termali è previsto il pagamento di un ticket fissato dalle disposizioni nazionali. Naturalmente il pagamento non è dovuto da chi sia in possesso di specifica esenzione mentre i pazienti parzialmente esenti pagano una quota fissa per ricetta.
Cicli curativi
Un ciclo di terapia termale deve durare 12 giorni in un arco temporale massimo di 60 giorni. Quando sussiste l’indicazione si può prolungare la durata del ciclo e/o ripetere la terapia nel corso dell’anno ma con oneri a carico del paziente.
Il Servizio Sanitario Nazionale riconosce un solo ciclo di cure nell’anno solare (1° gennaio-31 dicembre). Unica eccezione viene fatta per gli invalidi per servizio, gli invalidi civili, gli invalidi di guerra e assimilati, che possono effettuare un secondo ciclo per la cura delle patologie invalidanti e purchè riferito a una patologia diversa da quella trattata con il primo ciclo.
Il ciclo di terapia termale è consigliato all’inizio della primavera per eliminare le riacutizzazioni invernali e prevenire quelle di cambiamento di stagione o in autunno per prevenire le riacutizzazioni invernali. In ogni caso l’efficacia della terapia non è influenzata dal periodo dell’anno scelto.
Indicazioni, metodiche, controindicazioni
Il Decreto Ministeriale 15 dicembre 1994 definisce quali sono le categorie diagnostiche per le quali è prevista l’erogazione delle cure termali con oneri a carico del S.S.N.
La Regione Lombardia con D.G.R. 17 luglio 1998 n. 37451 ha fornito un dettaglio delle denominazioni con le quali possono essere espresse le categorie diagnostiche indicate dal D.M.
Di conseguenza gli stabilimenti termali e le ASL possono ritenere valide le prescrizioni su ricettario regionale che riportano non solo le diagnosi espresse dal D.M. citato ma anche quelle indicate nella delibera regionale.
Si precisa che le denominazioni riportate dalla delibera regionale sono accettate solo dagli stabilimenti termali e dalle ASL lombarde, in quanto nelle altre Regioni possono esistere altri regolamenti. Si ricorda che, comunque, sul territorio nazionale, vige il disposto del D.M. 15 dicembre 1994 e di conseguenza la prescrizione secondo le diciture delle patologie riportate dallo stesso è corretta ed accettata.
Patologie che possono trovare reale beneficio dalle cure termali
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Malattie reumatiche:
osteoartrosi ed altre forme degenerative;
reumatismi extra articolari.
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Malattie delle vie respiratorie:
sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche;
bronchiti croniche semplici o accompagnate a componente ostruttiva (con esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato, complicato da insufficienza respiratoria grave o da cuore polmonare cronico).
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Malattie dermatologiche:
psoriasi (esclusa la forma pustolosa, eritrodermica);
eczema e dermatite atopica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative);
dermatite seborroica ricorrente.
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Malattie ginecologiche:
sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva;
leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche o distrofiche.
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Malattie O.R.L. (otorinolaringoiatriche):
rinopatia vasomotoria;
faringolaringiti croniche;
sinusiti croniche;
stenosi tubariche;
otiti carattali croniche;
otiti croniche purulente non colesteatomatose.
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Malattie dell’apparato urinario:
calcolosi delle vie urinarie e sue recidive.
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Malattie vascolari:
postumi di flebopatie di tipo cronico.
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Malattie dell’apparato gastroenterico:
dispepsia di origine gastroenterica e biliare;
sindrome dell’intestino irritabile nella varieta’ con stipsi.
Consulta l’indice della "Guida al sistema sanitario italiano e svizzero"
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