“Addio Facebook, è più bello non esserci”

Un nostro lettore ci ha scritto una lettera di "suicidio virtuale" dal social network più popolare del web. È una nuova moda o la voglia di rifarsi una vita reale?

addio facebookEssere su Facebook o non essere (su Facebook)? Dopo un primo momento di entusiaste adesioni, in molti in questo inizio di 2010 si sono pentiti di essersi iscritti al social network più popolare del web. Se prima era di moda esserci, ora è di moda il "suicidio virtuale", cioè l’autoeliminazione da Facebook. Un fenomeno tanto dilagante da aver spinto la società americana a bloccare dei siti che facilitano la cancellazione da Facebook (comunque sconsigliabili, perché potrebbero copiare i vostri dati prima di cancellarli). Se pensate sia giusto cancellarsi da Facebook, usate la funzione ufficiale e, soprattutto, provate a leggere la testimonianza del nostro lettore. Se invece credete ancora alle potenzialità dei social network, quando giustamente usati, vi ricordiamo che VareseNews fa informazione, anche con la sua pagina Facebook

Care amiche e cari amici,
ci sono riuscito! me ne sono andato da Facebook ciò che mi ha fatto prendere finalmente la decisione di andarmene via da quel "social network", è l’insopportabile venir a sapere di tutto ciò che fanno gli altri, attraverso le loro foto, le loro frasi, le loro conversazioni, che anche se non ti interessa finisci per vedere e leggere… entri nell’home page e vieni a sapere dove e con chi ha fatto Capodanno la ragazza che frequentavi e che ora ti limiti a salutare a malapena quando incontri per strada. Scopri dove ha fatto le vacanze la tua compagna di università con le tette grosse che saluti nel corridoio da 3 anni e con cui in totale ci hai scambiato 4 parole inutili da quando la conosci… scopri che il tuo amico dell’asilo gioca alla Snai una volta alla settimana, e quasi ti scandalizzi quando sfogliando il suoi album noti quanto sia diventato tamarro (il tutto senza avergli mai parlato ovviamente!!)… come un commerciante espone la sua merce le persone svendono se stesse ai loro centinai di amici telematici di Facebook…

La cosa che più deprime e di cui tutti dovremmo prendere coscienza, è che questo tipo di informazioni le si hanno soprattutto da persone che conosci solo superficialmente nella vita reale e/o con cui non ti sogneresti mai di spendere due parole per strada.

Andando avanti in questo modo si arriverà alla perdità dell’identità e a sempre più una omologazione uniforme… dove non interessa più conoscere le persone nel mondo reale ma si aspetterà il loro consenso di amicizia virtuale.

Non penso sia un estremismo definire Facebook, l’inizio di una nuova era di rapporti sociali dove con il passare del tempo e delle generazioni sempre più proiettate in queste deleterie realtà aumenteranno i casi di solitudine e la perdita del valore dei rapporti umani, fra amici e tra famigliari.

Il successo di Facebook sugli altri social network, è il dover dichiarare chi sei (se viene scoperto un falso profilo, viene cancellato dagli amministratori). Questo da a Facebook la possibilità di far vivere alle persone rapporti poco impegnativi con persone che realmente esistono semplicemente condividendo il proprio profilo, o meglio la propria identità che decidi di presentare!
Facebook nasce con la funzione di rimettere in contatto persone che si sono perse di vista. Questa funzione vale per i primi tempi in cui hai il profilo, il sito poi si trasforma e diventa inutile e pieno di sensazioni illusorie ed effimere che sono

1) L’aggiungere i contatti di persone che già conosci
2) Il far parte di qualcosa che hanno orami tutti come il modello di un paio di scarpe… solo che con Facebook non si cammina, si svende gratuitamente se stessi ad un pubblico.

Tralasciando poi la realtà delle indagini di mercato delle multinazionali che è nella consapevolezza e tolleranza di ormai ogni utente, c’è però un lato positivo che riconosco in Facebook. Essendo un fenomeno nazional-popolare, è sfruttato da alcuni (soprattutto attivisti ed associazioni) per riempire quel vuoto informativo che hanno le persone su ciò che accade in torno a loro nelle realtà locali e sensibilizzarle su un accadimento come la distruzione di un parco per farci una strada, o una manifestazione contro il nostro premier. La gente non legge i giornali, non si informa, non frequenta blog o luoghi di discussione sul web… ed ecco che Facebook riempie lo spazio che c’è tra la persona e l’informazione! Perchè questa multinazionale finanziata dalla Cia ci permette tanta libertà di colpo, se non per censire e catalogare all’interno di un recinto persone, pensieri, sensazione e movimenti del grande popolo globale?

Molti sono consapevoli della demenzialità ed inutilità di questo portale (ripeto a mio avviso molto dannoso), e cercano di sminuire la propria partecipazione dicendo che ci passano poco tempo… in realtà queste sono persone hanno sviluppato una sorta di dipendenza da social network, e hanno paura ad abbandonarlo, perchè si sentono esclusi da una realtà sociale, che è sulla bocca di tutti dall’amico sotto casa al giornalista del TG1…

Altro discorso interessante è che il sito non ti permette di cancellare veramente il tuo profilo e che si legittima di diventare proprietario di ciò che pubblichi sul sito, come foto, frasi, video personali…. boicottiamo questo sito, non andateci più.

– Non voglio sapere ciò che ha fatto X sabato sera entrando nel’ home page di Facebook.
– Non voglio sapere che musica ascolta Y che ha appena pubblicato un video.
– Cancellati da Facebook. E’ più bello non esserci.

No FACEBOOK




Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2010
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