Clerici: “Nessun via libera ad antenna selvaggia”
Il presidente della commissione tutela ambientale del Comune di Varese e coordinatore della consulta sull’elettrosmog interviene per chiarire il problema
![Il consigliere comunale di Varese Stefano Clerici](https://www3.varesenews.it/immagini_articoli/200911/frattini02.jpg)
impianti di radiotelecomunicazione rischia di essere interpretata come un “via
libera” alle antenne selvagge”, dichiara Stefano Clerici (nella foto al centro), Presidente della Commissione Tutela Ambientale del Comune di Varese e Coordinatore della
Consulta sull’Elettrosmog. “Non vi è nulla di più falso, e su questo occorre fare
assoluta chiarezza. Si tratta, infatti, di una pura e semplice “dichiarazione d’intenti”
da parte dei gestori della telefonia mobile, che non deve trarre in inganno: le
compagnie in questione hanno esclusivamente stilato un elenco di zone appetibili,
nelle quali vorrebbero ampliare la loro copertura. Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo
come sempre il mare”.
“L’iter è il seguente: i gestori manifestano interesse per alcune aree, ma solo
successivamente avanzano delle richieste formali e precise; qualora vi fosse la
disponibilità di aree comunali (sempre più rare), il Comune cercherebbe di
concordare con la compagnia telefonica il sito più appropriato e meno invasivo,
altrimenti la stessa si orienterebbe su eventuali aree private. L’iter, quindi, è lento e
complesso, e nel comune di Varese vi è una disponibilità sempre più esigua di aree
(sia pubbliche, sia private) adeguate ad ospitare una stazione radio base”.
“I cittadini stiano quindi tranquilli: 36 manifestazioni d’interesse non equivalgono a
36 nuove antenne sul nostro territorio”, continua Clerici”. “Il Comune di Varese,
inoltre, si è dotato ormai da qualche anno di uno strumento – la Consulta
sull’Elettrosmog – che ha il compito di mettere a confronto le esigenze dei cittadini
(che sono e restano prioritarie) con quelle delle compagnie telefoniche: grazie
anche al lavoro della Consulta, negli anni è stato perseguito l’obiettivo di far
“coesistere”, accorpandole, più antenne sul medesimo impianto, evitando il
fenomeno della cosiddetta “antenna selvaggia”, e sono stati mitigati numerosi altri
impianti, con un evidente beneficio a livello di impatto ambientale”.
“Infine, non bisogna dimenticare l’importantissima campagna di monitoraggio dei
campi elettromagnetici sul territorio comunale, attuata grazie all’utilizzo dei
proventi delle antenne poste sul suolo comunale, e finalizzata a dare informazioni
ai cittadini sul tema dell’inquinamento elettromagnetico e sulla distribuzione degli
impianti sul territorio. Dopo il monitoraggio dei cosiddetti punti sensibili (asili nido,
scuole materne, scuole di ogni ordine e grado, nonché ospedali e parchi gioco), i
cui risultati sono disponibili sul sito www.comune.varese.it, è stata recentemente
data possibilità anche ai singoli cittadini di Varese di aderire alla campagna in
oggetto, richiedendo la misurazione dei campi elettromagnetici presso la
propria abitazione, mediante l’installazione di unʼapposita centralina per un
periodo di 15 giorni consecutivi.
“Nonostante tutti gli sforzi dell’Amministrazione e della Consulta, però, solo 2
cittadini hanno finora richiesto tale monitoraggio, e ciò suona come un’occasione
persa”, conclude Clerici. “C’è ancora tempo, però, fino al 28 febbraio 2010, per
avanzare tale richiesta, contattando l’Assessorato alla Tutela Ambientale di via
Copelli 5 (0332.255.349). L’auspicio è che i cittadini si mobilitino e non sprechino
una bella opportunità che il Comune di Varese dà a tutti, a costo zero”.
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