Colombo (Confapi): “La crisi non è ancora alle spalle”
L'analisi congiunturale dell'associazione presenta alcuni leggeri segnali di ripresa ma la situazione è ancora difficile e l'occupazione cala nuovamente
La produzione in provincia di Varese, secondo i dati dell’analisi congiunturale di Confapi, è risalita leggermente. L’indagine coinvolge cento imprese con sede nel territorio varesino e ha permesso di tracciare un quadro riferito alla percezione degli imprenditori rispetto al quarto trimestre 2009 e le previsioni degli imprenditori per il primo trimestre 2010. I dati presentano una leggera ripresa degli ordini e dei fatturati mentre continua a calare l’occupazione. Ecco in dettaglio i dati dell’analisi.
Produzione – Gli ordinativi nazionali passano da -40 del terzo a -27 del quarto trimestre 09.
Gli ordinativi provenienti da Paesi appartenenti all’UE passano da -26 del terzo a -44 del quarto trimestre 09. Gli ordinativi nazionali passano da -40 del terzo a -27 del quarto trimestre 09.
Gli ordinativi provenienti da Paesi appartenenti all’UE passano da -26 del terzo a -44 del quarto trimestre 09.
Il saldo congiunturale del fatturato passa da -47 a -34 . Il fatturato per il mercato nazionale passa da un saldo di -40 del terzo a -28 del quarto trimestre. Il fatturato derivante da rapporti commerciali con paesi dell’UE peggiora da -23 del terzo a -42 del quarto trimestre. Il fatturato derivante da affari con paesi Extra UE passa da -40 del terzo a -33 del quarto trimestre 2009.
Lavoro – In calo l’occupazione. Il saldo congiunturale passa da -11 a -15 .
Torna a risalire la percentuale di coloro che dichiarano di avere fatto ricorso alla cassa integrazione (+42%).
Analisi per settore – Per quanto riguarda l’analisi settoriale, la fase di crisi sembra ancora interessare tutti i comparti manifatturieri. Solo l’agroalimentare si mette in evidenza per dei saldi positivi.
Per il resto delle imprese manifatturiere si registrano saldi negativi. In particolare difficoltà il comparto della lavorazione delle materie plastiche, l’editoria – cartario – grafica ed il tessile.
Tutti in calo gli indici per le aziende del settore metallurgico: produzione -57%,
l’occupazione -25%, gli ordinativi -50%. Anche il comparto delle lavorazioni meccaniche risulta in difficoltà: la produzione cala -63%, l’occupazione -20% e gli ordinativi sono in calo -47%.
Si avverte una situazione più favorevole nella produzione dei macchinari: la produzione risulta stabile, l’occupazione rimane invariata, gli ordinativi crescono +50%. I fatturati risultano positivi. Ricorso a cassa integrazione in calo.
E da ultimo per l’Elettromeccanica ed elettronica: la produzione cresce +25%, l’occupazione rimane stabile, gli ordinativi sono in diminuzione -25% e i fatturati rimangono invariati.
Credito – L’accesso al credito rimane più difficoltoso per il 36% degli intervistati.
Rimane preponderante la percentuale di coloro che hanno fatto ricorso al debito bancario a breve termine(+8%). In calo il ricorso all’autofinanziamento (-6%).
Previsioni 2010 – Le prospettive per il primo trimestre 2010 secondo le aziende sono così suddivise:
Ordinativi -11 punti; Fatturato -14 punti; Occupazione -2 punti; Produzione -27 punti.
Franco Colombo, Presidente di CONFAPI VARESE, commenta così i dati trimestrali: «La crisi, che è ben lungi da essere alle spalle, ha avuto, con l’approssimarsi delle chiusure invernali, una ulteriore impennata. Il dato che dovrebbe far riflettere molto è come, nonostante tutto, il mondo delle Piccole e Medie Imprese abbia tenuto sul fronte occupazionale ma è di tutta evidenza che questa situazione potrebbe non essere più tale se non si avranno dei segnali già dal primo trimestre del 2010.
Servono azioni urgenti volte a permettere alle imprese di cogliere la debole crescita, stima all’1% del PIL, che dovrebbe verificarsi nel 2010 e consentire ad esse di continuare ad operare con condizioni di costi più competitive rispetto ai concorrenti. Sul fronte del credito si verifica una costante riduzione delle concessioni ed erogazioni e senza una moratoria di Basilea 2 i bilanci oggetto di analisi saranno quelli terribili del 2009 che peggioreranno significativamente la situazione ed il merito di credito delle imprese.
Se ciò non avvenisse è presumibile che la crisi avrà profonde ripercussioni anche per il 2010».
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