Dal progetto al nome, una sede creata con i cittadini

Tutte le tappe del percorso iniziato nel 2003 che porterà alla nascita della nuova struttura via Melchiorre Gioia

Il 20 gennaio conosceremo il nuovo nome della nuova sede della Regione Lombardia. Si chiuderà in quella data il concorso indetto per votare fra i nove nominativi scelti fra quasi tremila proposte. Ma il nome della nuova sede della Regione Lombardia non è l’unica parte di questo progetto nata da un concorso. Ripercorriamo le tappe di ideazione e costruzione della nuova struttura:
Il concorso – La Regione ha bandito nel 2003 un concorso internazionale di progettazione per la realizzazione dell’Altra Sede della Regione Lombardia, nell’ambito di un intervento urbainistico nell’area Garibaldi-Repubblica. Il 23 dicembre 2003 sono stati selezionati i 10 concorrenti ammessi alla fase concorsuale, mentre il 30 aprile 2004 è stato proclamato il progetto vincitore.
Il progetto – Un progetto ambizioso quello della nuova sede che, secondo la tabella di marcia, doveva essere pronta nel 2009. L’opera sorgerà nell’area di 33.700 metri quadrati, compresa tra le vie Melchiorre Gioia, Restelli, Algarotti e Galvani, costerà 175 milioni di euro. Ad aggiudicarsi la realizzazione dell’opera è stato un gruppo d’imprese composto da Pei Cobb Freed & partners di New York, Caputo partnership e Sistema Duemila, entrambi di Milano. Il progetto prevede la torre di 160 metri e la Piazza delle città lombarde. Ispirandosi all’armonia prodotta dall’accostarsi e dall’allontanarsi dei crinali dei monti lombardi, il progetto propone quattro edifici ad andamento sinusoidale e una torre di 160 metri (si tratta quindi del palazzo più alto di Milano). Al centro la grande piazza delle città lombarde, completamente coperta da una volta trasparente, alla quale si affiancano altre due piazze che aprono verso via Melchiorre Gioia e via Pola. Altri spazi sono anche destinati a funzioni sociali, sale di ascolto per la musica e luoghi di dibattito. Il complesso, insomma, intende disegnare un "pezzo di città" che, oltre a ospitare le funzioni di Governo, può essere abitato, attraversato, visitato, fruito dai cittadini. Il complesso urbanistico è caratterizzato da un’area interamente pedonale ,costituita da un sistema di piazze interne che collegano le attività commerciali al servizio dell’intera città. Ristoranti, edicole, asilo, auditorium, caffè, librerie spazi espositivi, palestra, negozi agenzie di viaggio, ufficio postale e ufficio vigilanza di quartiere, sono alcuni dei servizi di cui potranno usufruire tutti i cittadini.
Il cantiere – La progettazione escutiva e la realizzazione delle opere sono state affidate al Consorzio Torre nell’ottobre 2006. L’attività del cantiere è stata avviata a inizio 2007, con le fasi di bonifica dell’area e di consolidamento del terreno. Successivamente sono iniziate le operazioni di scavo, e quindi la realizzazione delle strutture.Il cantiere, compreso tra le vie Melchiorre Gioia, Restelli, Algarotti e Galvani, è inserito in una zona densamente urbanizzata della città di Milano. Si estende su 190mila metri quadrati di superfici costruite e una torre alta 161 metri.

Vi lavorano circa 500 operai, impegnati ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, su tre turni di lavoro. Lo staff del Direttore lavori comprende una ventina tra tecnici e progettisti, che coordinano, oltre agli operai, una decina di aziende che eseguono le opere. Al 30 aprile 2009 l’avanzamento generale dei lavori è al 58%.  
Curiosità – Ecco alcuni dei numeri significativi che caratterizzano la realizzazione dell’Altra Sede:
13 milioni di Kg di acciaio; 1,3 milioni di Kg di carpenteria metallica; 102.000 mc di calcestruzzo,; 75.000 mq di facciata; 72.000 mq di uffici; 7.000 mq di giardini pensili; 33 ascesori.
L’impresa incaricata dei lavori, rappresentata dal Consorzio Torre, impiega giornalmente 40/50 mezzi per una media  totale di 150/180 viaggi al giorno. L’8 maggio 2009 l’Altra Sede ha superato in altezza in Grattacielo Pirelli, raggiungendo e oltrepassando la quota di 1270, 40 metri
 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Gennaio 2010
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