Il campanile sta bene: “Apriamolo ai turisti”
Uno studio ha scoperto che la statica del Bernascone è perfetta, la chiesa ha chiesto un finanziamento per ristrutturare la parte interna, se i soldi arriveranno i potranno salire sulla balconata accanto alle campane
Il campanile di San Vittore sta bene, la statica è considerata perfetta, e le pietre che si sono staccate l’estate scorsa non rappresentano che un episodio isolato. La parrocchia ha affidato a un gruppo di tecnici uno studio sulla struttura e questi sono i risultati. L’indagine ha scoperto che la torre non ha problemi di stabilità e che potrebbe anche ospitare un flusso di turisti fino alla sommità. Per aprire il campanile ai cittadini bisogna però mettere in sicurezza l’interno, realizzare i parapetti, rafforzare le scale, installare un sistema di emergenza, la luce elettrica, e infine realizzare un sistema di scarica a terra dei fenomeni atmosferici.
I professionisti hanno presentato alla regione una richiesta di 300mila euro per un finanziamenti Frisl, ne servirebbero altri 200mila. L’indagine prende seriamente in considerazione l’apertura del campanile alla città, chi ha in mano i disegni e le sezioni del campanile – che non subiva una indagine così accurata dal 1928 – ritiene che si potrebbe aprire al pubblico, magari nel week end, e che basterebbe trovare due guardiani, uno alla sommità e uno alla cima. Nelle immagini pubblicate da Varesenews (concessione studio Meschini), si vede l’interno del campanile, come sono fatte le scale, le pietre di granito grigio, gli arconi di mattoni di porfido. La salita fino alla sommità che è posta a
Gli scatti e il progetto sono stati realizzati dagli studi Meschini e Vassalli di Varese (nella foto il balcone), la statica l’ha indagata l’ingegner Riccardo Aceti, il rilievo metrico lo studio Arkè, il rilievo architettonico lo studio Mad di Tradate. «Il campanile ci ha stupito – spiega il tecnico Giovanni Meschini – il progetto del Bernascone regge ancora e da molti punti di vista è stato realizzato con una perizia notevole. I crolli di pietre sono stati solo un piccolo incidente di percorso e anche il problema del selciato nel terreno sottostante è stato risolto dal comune con una piattaforma interrata che si allarga e si restringe».
Giuseppe Bernascone detto il Mancino, pose la prima pietra il 5 marzo 1617, morì forse di peste nel 1631 ma è una notizia che divide gli storici. La sua opera più importate è la struttura delle cappelle del Sacro Monte. Il campanile fu innalzato fino alla balconata, poi i lavori si bloccarono. Nel 1678 fu completata la cella campanaria, la costruzione fu ultimata nel1774. Proprio la cella campanaria è uno dei punti più affascinanti, dove l’articolata struttura delle campane si intreccia con il meccanismo dell’orologio, che per un antico accordo deve essere mantenuto in orario dal comune di Varese. Una scala a pioli porta infine nella cipolla, la cupola del campanile, ed entrarvi è a suo modo emozionante.
Aprire il campanile alla città, potrebbe fare il paio con la creazione dei parchi collegati di Biumo, Villa Panza, i giardini estensi, il Sacro Monte, Villa Milius, la città giardino che la chiamavamo una volta.
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