L’Africa dei fratelli Castiglioni si “smaschera”

Alfredo e Angelo Castiglioni al Castello di Masnago per parlare i loro 50 anni di spedizioni africane

Alfredo e Angelo Castiglioni incontreranno i varesini, domenica 31gennaio, al Castello di Masnago, in una conferenza promossa dal Comune di Varese facente parte del ciclo “maschere: impronte di cultura”.
Dalle ore 15, i fratelli Castiglioni, riassumeranno cinquant’anni di missioni di ricerca e di studio nel Continente Nero. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
I gemelli varesini racconteranno la storia di un’Africa ormai scomparsa, quando la vita di gruppi etnici, sparsi nelle savane e nelle foreste, aveva mantenuto un ritmo che affondava le sue radici nel più lontano passato. “Il tempo per questi uomini aveva segnato il passo”, dice Alfredo Castiglioni, “la loro vita trascorreva immutata da sempre”.
E’ stato di stimolo alle loro ricerche, le parole di Léopold Sédar Senghor, Presidente del Senegal e grande poeta africano, durante un’incontro a Dakar. “Uomini bianchi” –disse in quella
occasione – ”andate negli sperduti villaggi della mia terra con le vostre macchine fotografiche, i vostri registratori e documentate la vita e incidete le voci dei cantastorie, dei vecchi, di tutti i depositari di una lunga storia umana legata soltanto alle loro parole, perché, quando essi moriranno, sarà come se per voi occidentali, bruciassero tutte le vostre biblioteche”. Infatti nell’Africa Nera, fino a pochi anni fa, non esisteva tradizione scritta; tutto il sapere, le leggende, i rituali su cui si basava la cultura e la vita di molte popolazioni erano relegati nei ricordi degli anziani.
Se nessuno avesse “fermato” le loro parole, nulla sarebbe rimasto a testimoniare aspetti di vita che stavano scomparendo per sempre.
L’incontro con questo Continente, verrà illustrato dai fratelli Castiglioni. Una vita, ormai scomparsa, che ha fatto nascere “il mal d’Aftrica” dei primi esploratori. Si parlerà dei rituali inerenti al parto, al matrimonio, ai riti iniziatici, alle danze, al significato delle maschere, ecc.
«Da questo incontro – racconta Angelo – “abbiamo appreso anche diversi valori umani e sociali che la nostra civiltà sta cancellando. Per esempio il rispetto degli anziani. Purtroppo da noi, un anziano che non “produce», è sovente considerato un peso sociale. Per queste etnie è un personaggio importante per il villaggio: nella sua mente è custodito il sapere di tutti. E’ pertanto avvicinato con rispetto e i suoi consigli sono ascoltati dai giovani; è infatti “la biblioteca vivente” di cui parlava Senghor.
Saranno anche raccontati alcuni episodi che hanno punteggiato tanti anni di viaggi ed esplorazioni.
Poi, dall’etnologia, i Castiglioni passeranno a raccontare le loro ricerche archeologiche nei deserti africani: la scoperta della dimenticata città, “tutta d’oro” dei faraoni, Berenice Pancrisia, che, l’anno scorso, ha visto il ventennale del sua scoperta. Un ritrovamento giudicato dall’Accademico di Francia, Prof. Jean Vercoutter “una delle grandi scoperte dell’archeologia”.
Parleranno anche della loro ultima missione archeologica, il ritrovamento dei primi reperti e resti umani della “perduta armata di re Cambise”, 50 mila uomini che il re persiano avrebbe inviato, attraverso il deserto, per conquistare l’oasi di Siwa. Secondo lo storico greco Erodoto, l’armata sarebbe scomparsa in seguito ad una tempesta di sabbia che l’avrebbe annientata.
Seguirà un breve documentario su questo argomento.
Un pomeriggio che si annuncia interessante e ricco di curiosità e stimoli culturali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2010
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