L’ospedale di Circolo apre il suo hospice
Entrerà in funzione a fine mese il reparto che accoglie i malati terminali oncologici. Dieci stanze spaziose per completare l'assistenza nel campo delle cure palliative
Dieci stanze spaziose e accoglienti. Arredate con cura dei dettagli e calore. Entro fine mese ( magari già dal prossimo 20 gennaio) il nuovo hospice dell’ospedale di Circolo sarà operativo per dare assistenza ai malati oncologici terminali.
Il reparto, atteso da tempo, ha trovato sede nei piani superiori del padigline che ospita la radioterapia, proprio di fronte all’ex urologia. Due piani divisi tra ambulatori per le cure palliative e la terapia del dolore e la degenza. Una degenza particolare che, il personale dedicato, ha chiesto e ottenuto fosse realizzato in modo particolare.
Ogni stanza, che ha il nome di un fiore, ha una parte dedicata al paziente e una zona a disposizione di chi l’accudisce, attrezzata con un divano letto e alcune comodità. All’interno della camera ci sono due bagni: uno ampio per il paziente e uno ridotto per l’assistente.
I lavori sono orami completati: mancano giusto i dettagli come i quadri che daranno un tocco di calore o i televisori da installare nelle stanze.
Sotto la supervisione attenta e appassionata della caposala Valeria, si sta completando anche l’organizzazione: le cure o gli esami verranno tutti effettuati in un ambulatorio sul piano per permettere al paziente di vivere in tutta tranquillità la degenza in camera.
Intanto al piano terra si lavora per attrezzare gli ambulatori e il day hospital, mentre fuori, i giardinieri stanno preparando un "giardino" privato che permetterà ai degenti di avere un percorso esterno tra piante e fiori. Completa il reparto di cure pallitive la sala "ricreazione". Un ambiente accogliente e spazioso dove si potranno organizzare concerti o incontri per rispondere a quel dovere di "prendersi cura" che il reparto sente con particolare sensibilità.
Ogni paziente che arriverà negli ambulatori delle cure palliative sarà preso in carico da un infermiere che ne diventerà responsabile tra i colleghi nelle diverse situazioni in cui si verrà a trovare. Oltre all’hospice, infatti, l’azienda ospedaliera di Varese ha attivato dall’agosto scorso l’ospedalizzazione domiciliare che ha già assistito 35 pazienti terminali in casa propria.
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